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Paola, cara acqua: San Miceli convoca il sindaco

Il primo cittadino Basilio Ferrari mercoledì incontrerà gli abitanti della frazione San Miceli di Paola infuriati per la mancata soluzione del problema della carenza e non potabilità dell’acqua. Politano (Psi): “Spese per spettacoli ma nelle periferie mancano i servizi”.


PAOLA – San Miceli convoca il sindaco. Appuntamento per mercoledì prossimo alle 17 per chiedere delucidazioni a Basilio Ferrari sul caso del quartiere che da mesi è afflitto dal problema della carenza e non potabilità dell’acqua.

I residenti sono infuriati. Nonostante le proteste, in questi mesi poco è cambiato. Anzi la situazione è andata peggiorando con il tempo. A San Miceli si assiste a una crisi idrica che si protrae senza interruzioni da giugno scorso. L’acqua arriva ai rubinetti con il contagocce che poi sono a secco dalle 19 e 30 alle 7 del mattino.

Il consigliere comunale Giovanni Politano (Psi) rileva come “le problematiche delle periferie non hanno capitolo nell’agenda dell’amministrazione. Uno dei più gravi è senza dubbio quello della carenza di acqua. Una situazione che va avanti da troppo tempo. Nonostante questo le riduzioni delle tariffe non ci sono, anzi le tasse sono sempre più elevate. I residenti sono costretti a comprare l’acqua o a realizzare autoclave per fare fronte al problema. Ma queste spese chi li rimborsa”? E aggiunge: “L’amministrazione pensa solo a prelevare dal fondo di riserva cifre esorbitanti per spettacoli ed eventi, mentre nelle periferie mancano i servizi essenziali. Tutto questo nonostante nell’ultima campagna elettorale zone come San Miceli si sono rivelate bacini importanti di voti. Giorno dopo giorno si sono dimenticati della periferia, dove non so con quale coraggio torneranno a chiedere voti. Sono tutti complici di un sistema che a turno vede defilarsi ognuno dalle proprie responsabilità”.

E non è solo l’acqua il problema: l’Illuminazione è carente, la pulizia assente e le strade sono dissestate.

Nel frattempo la Federconsumatori di Paola è pronta a ricorrere al giudice di pace. È il caso relativo alle bollette che nonostante la crisi idrica vengono recapitate ai cittadini delle zone interessate al 100 percento anziché essere dimezzate. La Federconsumatori vuole adottare una “causa pilota” al fine di verificare le possibilità di vittoria in tribunale dei cittadini coinvolti in una situazione per alcuni versi paradossale. Tutto questo fermo restando che si attende anche il giudizio dell’autorità nazionale idrica sul caso delle applicazioni maggiorate delle tariffe.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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