Agostino Iacovo scarcerato dal tribunale del riesame e posto agli arresti domiciliari. Revocate le misure cautelari alla sorella, Gigliola Iacovo, e al socio storico Enzo Buono. I tre indagati per un giro di società controllato tramite prestanomi. Una operazione “sorella” della recente svolta sugli impianti pubblicitari a Acquappesa e Guardia Piemontese.
PAOLA – Esce dal carcere Agostino Iacovo. Revocate le misure cautelari dei domiciliari alla sorella, Gigliola Iacovo, e per il suo socio Enzo Buono.
Il tribunale del riesame di Catanzaro ha quindi accolto le richieste degli avvocati Sabrina Mannarino e Nicola Guerrera.
La vicenda Iacovo e i prestanomi
Ricordiamo che i tre, lo scorso 3 marzo, sono stati raggiunti da un’ordinanza del Gip del tribunale di Paola in accoglimento di una richiesta del sostituto procuratore Anna Chiara Fasano. L’ordinanza riguardava in tutto sedici indagati.
Le accuse sono di aver sottratto alla misure di prevenzione patrimoniale risorse economiche “gestendo nei fatti plurimi esercizi commerciali fittiziamente intestati a terzi prestanome”.
I dettagli dell’inchiesta
Una rete di attività, come spiega l’inchiesta, “facente capo di fatto a Agostino Iacovo. Il soggetto – sostengono gli inquirenti –, in posizione centrale, mostra di muoverne le fila. Assume di prima persona decisioni fondamentali. Ha comportamenti inerenti la gestione di soggetti ed attività economiche fondamentalmente intestati a persone prive di consistenze reddituali e patrimoniali. Gestori apparenti che nell’interagire con lui mostrano di riconoscergli pienamente detto ruolo. Effettua inoltre operazioni interscambiando risorse ed attività dell’uno e dell’altro esercizio con modalità assimilabili a quelle di una holding di fatto allo stesso facenti capo. Trasforma quindi le società e ne fa sorgere nuove formalmente intestate a soggetti complici”.
Dodici le società coinvolte. Alcune delle quali, come la Publidei e la Media Plan, le ritroviamo nella recente operazione dei carabinieri della compagnia di Paola che ha portato al sequestro di diciassette cartelloni pubblicitari nei comuni di Guardia Piemontese ed Acquappesa. Inchiesta nella quale è stato nuovamente coinvolto proprio Agostino Iacovo.
Due indagini parallele, quelle svolte dalla finanza del comandante Paolo Marzano e dei carabinieri guidati da Antonio Villano. Entrambe portano la firma del sostituto procuratore Anna Chiara Fasano.