Insediato Pierpaolo Bruni, il nuovo procuratore capo della Procura della Repubblica di Paola. Parola d’ordine: collaborazione. L’ex Dda pronto a mettersi al lavoro contro le cosche del territorio. Alla cerimonia nell’aula Beccaria presente anche Nicola Gratteri.
PAOLA – Collaborazione. È la parola d’ordine che Pierpaolo Bruni, 49 anni, neo procuratore capo di Paola, ha ripetuto più volte nel corso della cerimonia di insediamento di ieri mattina.
“Sarà avviato un rapporto sinergico con gli uffici – ha spiegato – nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali ricoperti per rispondere alle esigenze di giustizia del territorio”. Lavoro di squadra su un territorio che Bruni definisce difficile.
Poi bisognerà saper ascoltare. “Perché, come ha spiegato l’ex Dda – se da un lato ci sarà impegno massimo nella ricerca della verità dall’altro ci sarà anche quell’interlocuzione necessaria con l’avvocatura”.
Una ricerca perenne di equilibrio nelle valutazioni delle prove e nei rapporti con le parti processuali. E proprio alcuni processi hanno visto il magistrato rappresentare per alcuni mesi l’accusa in quelle inchieste avviate dalla direzione distrettuale antimafia contro le cosche del territorio. E gli hanno permesso in parte di conoscerlo.
L’insediamento del magistrato proveniente dalla Dda di Catanzaro è avvenuto ieri mattina a mezzogiorno nell’aula Beccaria del tribunale di Paola. Bruni è giunto già alle 10 insieme al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Un giro veloce per i locali del palazzetto di Giustizia, per poi salire in procura e presentarsi ai suoi futuri collaboratori.
La sua indicazione è avvenuta a marzo scorso. La quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura lo ha indicato all’unanimità. Ad aprile il plenum del Csm ha ratificato la proposta. Quindi ieri, alla presenza del presidente del tribunale, Paola Del Giudice, la presa d’atto. Alla cerimonia erano presenti le più alte cariche delle forze dell’ordine provinciale e regionale e della magistratura.
A presentare Bruni sono stati il procuratore generale della corte generale di Catanzaro, Raffaele Mazzotta, e il presidente della corte di appello di Catanzaro, Domenico Introcaso. Mazzotta ha ringraziato Bruni per il lavoro svolto e per le risposte date alla popolazione. Quindi Introcaso che, nel ricordare il periodo trascorso a Paola, ha sottolineato come l’ex Dda saprà certamente dedicarsi a questo territorio.
Adesso inizia il lavoro. E il gioco di squadra con i PM della procura di Paola e i collaboratori dell’autorità giudiziaria. La criminalità organizzata è avvisata. Nel corso di questi anni ha condotto inchieste in prima linea contro i clan delle province di Vibo Valentia, Crotone e Cosenza. In precedenza era stato anche in forza a Crotone ma “applicato” alla distrettuale di Catanzaro. È da anni sotto scorta: da quando i collaboratori di giustizia hanno riferito che la ndrangheta voleva farlo fuori.
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