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Progetto di legge dell’assessorato all’Ambiente della Regione Calabria per proteggere le praterie di piante subacquee. La norma basata su uno studio svolto da Arpacal con enti statali e università. Se ne parlerà nel corso di un workshop scientifico mercoledì 28 giugno a Le Castella.
ISOLA CAPO RIZZUTO – La Regione Calabria si doterà di una legge per la tutela e la conservazione delle praterie di Posidonia Oceanica lungo le proprie coste.
La norma regionale nascente sarà una delle poche del genere in tutta Italia. È stata ideata sulla base di un progetto finanziato dalla regione e commissionato all’Arpacal che ha coordinato un gruppo di lavoro con enti statali e università.
Il progetto ha prodotto una mappatura delle fanerogame marine in Calabria. Utilizzando tecnologie aggiornate sono state studiate 6 aeree in particolare. Quattro sulla costa tirrenica. Due su quella ionica.
- l’Isola di Dino a Praia a Mare
- l’Isola di Cirella a Diamante
- Briatico
- Scilla
- L’Area marina protetta Capo Rizzuto
- Calopezzati
Sulla base delle risultanze si capirà come garantire una corretta gestione delle risorse ambientali sommerse.
I dettagli dello studio e della consequenziale proposta di legge saranno oggetto di un workshop scientifico dell’Arpacal mercoledì 28 giugno 2017 a Le Castella di Isola Capo Rizzuto.
Ad illustrarli l’Assessore alla Tutela dell’ambiente della Regione Calabria, Antonella Rizzo.
Lo studio sulle praterie subacquee
Il progetto pilota è stato intitolato: “Metodi innovativi per la mappatura delle praterie di Posidonia Oceanica e Cymodocea nodosa nella Regione Calabria”. Lo ha finanziato l’assessorato all’Ambiente della Regione Calabria.
Arpacal attraverso l’unità organizzativa Marine Strategy, diretta da Emilio Cellini, ha coordinato il team di lavoro. Gruppo composto dall’Istituto superiore per protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e Area marina Protetta Capo Rizzuto. Conincolti anche due dipartimenti dell’Unical. Quello di Biologia, ecologia e scienze della terra (Dibest) e quello di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale (Dimeg).
È stata fatta una rivisitazione cartografica della precedente mappatura delle fanerogame risalente al 2002 – 2004. Allora si operò con un progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente. (“Mappatura delle praterie di Posidonia Oceanica e di altre fanerogame marine lungo le coste della Calabria e delle isole minori circostanti”).
Sono state svolte indagini con l’impiego di strumenti e tecnologie all’avanguardia. Tra questi, il telerilevamento marino mediante satelliti, droni e veicoli subacquei filoguidati (Rov). A supporto delle attività è stata impiegata l’imbarcazione “Fiore del Levante” dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto. Sono state così realizzate immagini in 3D.
È stato inoltre valutato lo stato di salute delle praterie di Posidonia oceanica attraverso analisi specifiche.
Importanza di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa
Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa sono le due specie di fanerogame marine più rappresentative del Mare Mediterraneo. Costituiscono habitat di grande pregio sia per il paesaggio che per il loro ruolo ecologico di “sentinella” della salute del mare.
Sono infatti ecosistemi delicati che risentono dell’inquinamento. Tendono infatti a scomparire in maniera proporzionale al peggioramento della qualità delle acque. Attualmente si assiste ad un crescente processo di regressione delle fanerogame marine.
Le principali cause di regressione delle praterie sono da collegare alla crescita della presenza umana sull’ambiente costiero. In particolare, l’aumento di torbidità e la conseguente riduzione della trasparenza delle acque, riducono la capacità fotosintetica della pianta. Sostanze chimiche di vario genere come tensioattivi, metalli pesanti e altri possono causare necrosi dei tessuti, alterazioni morfologiche e comunque interferire negativamente con i normali processi di sviluppo delle piante.
