Incendi a Marino, Musito e San Leonardo. Bruciano le contrade di Verbicaro sotto gli occhi impotenti dei cittadini incazzati. Nessun intervento dei mezzi aerei antincendio. Presente un camion dei vigili del fuoco di Scalea.
VERBICARO – “Siamo incazzati neri”.
Lo dice Salvatore, artigiano e cittadino di località San Francesco di Verbicaro. Dal ciglio della strada che conduce in paese guarda verso Nord all’incendio che divora contrada Marino. Le fiamme attaccano le vigne e le piante di ulivo, carbonizzano la macchia mediterranea. E casa sua è distante solo poche centinaia di metri.
Con lui si avvicendano altri compaesani. Il punto è di passaggio. Quasi tutti quelli che transitano si fermano a dare un occhiata. Non tutti da semplici curiosi. Qualcuno controlla da lontano i danni alle sue proprietà. Altri chiedono informazioni mentre sono diretti in altre contrade dove ardono altri incendi nelle loro terre. Le fiamme percorrono anche le contrade Musito e San Leonardo, località scoscese a ridosso del fiume Abatemarco.
Complice il vento che soffia oggi sull’Alto Tirreno cosentino il centro storico di Verbicaro è stato invaso dal fumo. In tutte le contrade sono andati in fiamme ettari di coltivazioni e di terreni incolti ma, fortunatamente, non ci sono costruzioni abitate.
Il timore è però che gli incendi, entro sera, arrivino anche alle case. Come quella di Salvatore, l’artigiano che con la sua frase ha espresso il pensiero un po’ di tutti.
La popolazione è incazzata perché gli incendi sono scoppiati intorno alle 13 di oggi pomeriggio. Ma alle 19 si segnalava la sola presenza di un mezzo dei vigili del fuoco di Scalea. Nessun segno dell’antincendio boschivo.
Sarebbe bastato l’intervento di un canadair o di un elicottero – convengono i presenti – per evitare questo scempio. Ma a sei ore dall’allarme ancora nessun segnale dal cielo.
Molto probabilmente i mezzi di soccorso erano concentrati a Sangineto dove, nelle stesse ore, si è verificato un grosso incendio.
Qui, sono andati in fiamme decine di ettari di territorio. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche i carabinieri della locale stazione. Il parroco cittadino è rimasto intossicato dai fumi respirati mentre cercava di mettere in salvo alcuni oggetti da un edificio minacciato dalle fiamme.
Stessa sorte per due carabinieri intervenuti per soccorrere il sacerdote. Le persone intossicate sono state portate all’ospedale di Cetraro dove sono in osservazione.
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