IN PRIMO PIANO

Processo Plinius, la sentenza in corte d’Appello

La decisione in appello a Catanzaro sul processo Plinius. Pene diminuite per tutti i protagonisti dell’operazione Plinius contro gli intrecci tra politica e ‘ndrangheta nel Comune di Scalea. Assoluzioni per alcuni reati.


CATANZARO – È stata emessa dalla corte d’Appello di Catanzaro la sentenza sul processo Plinius relativo ai legami tra politica e ‘ndrangheta nel Comune di Scalea.

Il giudice Fabrizio Cosentino, presidente del collegio giudicante ha stabilito quanto segue.

Assolve:

Pasquale Basile dal reato di associazione di tipo mafioso (capo 21) per non aver commesso il fatto.

Agostino Iavoco del reato ascrittogli perché il fatto non sussiste.

Riccardo Montaspro del reato di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso (capo 6), perché il fatto non sussiste.

Eugenio Occhiuzzi dal reato in concorso e aggravato di porto illegale di armi (capo 19 bis), per non aver commesso il fatto.

Rodolfo Pancaro dal reato di tentata estorsione in concorso e aggravato (capo 8) per non aver commesso il fatto e revoca ogni statuizione accessoria nei suoi confronti.

Angelo Silvio Polignano dai reati di corruzione aggravata dal metodo mafioso (capo 2) e di turbata libertà degli incanti in concorso e in maniera continuata aggravata dal metodo mafioso (capo 3) per non aver commesso il fatto e revoca ogni statuizione accessoria nei suoi confronti.

Alvaro Sollazzo dal reato di corruzione aggravata dal metodo mafioso (capo 2) per non aver commesso il fatto.

Esclusa per tutti, eccetto Mario Stummo, l’aggravante di cui a ci commi 4 e 5 dell’articolo 416bis del codice penale.

Riconosciute equivalenti circostanze attenuanti generiche a Nicola Franco Balsebre, Pierpaolo Barbarello, Pasquale Basile, Giuseppe Biondi, Vincenzo Bloise, Francesco Paolo Pugliese e Marco Zaccaro.

Ridetermina e riduce le pene inflitte a:

Nicola Franco Balsebre e Francesco Paolo Pugliese, esclusa l’aggravante di cui all’articolo 7 della legge 203 del 1991, in due anni e 6 mesi di reclusione ciascuno, con conseguente revoca delle pene accessorie, esclusa quella di cui all’articolo 32quater del codice penale, revoca della condanna al risarcimento del danno e revoca della confisca.

Pierpaolo Barbarello, in un anno di reclusione e mille euro di multa.

Pasquale Basile, riqualificato il capo 7 nel delitto di tentata violenza privata, in 6 anni 4 mesi di reclusione.

Giuseppe Biondi e Vincenzo Bloise in due anni e 8 mesi di reclusione ciascuno, con revoca di ogni pena accessoria e della condanna al risarcimento del danno.

Riccardo Montaspro, in 7 anni di reclusione.

Mario Nocito in dieci anni e 9 mesi di reclusione.

Eugenio Occhiuzzi, in 4 anni 2 mesi di reclusione e mille800 euro di multa.

Cantigno Servidio, in 8 anni e 9 mesi di reclusione.

Alvaro Sollazzo, in 7 anni e 6 mesi di reclusione.

Mario Stummo, in 10 anni e 6 mesi di reclusione.

Marco Zaccaro, in 4 anni e 8 mesi di reclusione e sostituisce l’interdizione perpetua con quella temporanea dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, elimina l’interdizione legale.

Giuseppe Zito, in 8 anni di reclusione.

Conferma nel resto e condanna:

Mauro Campilongo, Francesco De Luca, Luigi De Luca e Corrado Lamberti al pagamento delle ulteriori spese processuali.

Condanna:

Pasquale Basile, Corrado Lamberti, Riccardo Montaspro, Mario Nocito, Eugenio Occhiuzzi, Cantigno Servidio, Mario Stummo, Alvaro Sollazzo, Marco Zaccaro e Giuseppe Zito al pagamento delle spese sostenute nel grado dal Comune di Scalea, costitutio parte civile, liquidate in 2mila 500 euro oltre rimborso forfettario spese generali Iva e cap.

Condanna:

Eugenio Occhiuzzi, Cantigno Servidio e Mario Stummo al pagamento delle spese sostenute nel grado da Nunzio Rotondaro, costituito parte civile, liquidate in 2mila 500 euro oltre rimborso forfettario spese generali, Iva e cap.

Condanna:

Nicola Franco Balsebre, Pierpaolo Barbarello, Pasquale Basile e Francesco Paolo Pugliese al pagamento delle spese sostenute nel grado da Geo Ambiente Srl, costituita parte civile, liquidate in 2mila 500 euro oltre rimborso forfettario spese generali, Iva e cap.

Condanna:

Alvaro Sollazzo e Mario Stummo al pagamento delle spese sostenute nel grado da Francesco Maria Fazio, liquidate in 2mila 500 euro oltre rimborso forfettario spese generali, Iva e cap.

Compensa le spese processuali del grado tra Campilongo e Basile, Montaspro e Stummo.

Ordina la restituzione agli aventi diritto dei beni in relazione ai quali è revocata la confisca, con esecuzione a cura della medesima polizia giudiziaria che ha proceduto ai sequestri.

Indica in 90 giorni il termine per il deposito dei motivi e sospende per egual periodo i termini di custodia cautelare.

Redazione

Tutti gli articoli frutto delle richieste di diffusione di comunicati stampa sono curati dalla Redazione di www.infopinione.it. Mail to: redazione@infopinione.it

Recent Posts

Bandiera Blu Fee 2024, Santa Maria del Cedro: e sono quattro!

Anche nell'edizione 2024 il punto "Chiatta in Ferro - Abatemarco" sulla costa di Santa Maria…

5 ore ago

Operazione antidroga a Cosenza, colpo ai clan cittadini degli “Italiani” e degli “Zingari”: in 109 in carcere

Operazione antidroga a Cosenza e in altre zone d'Italia coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia di…

14 ore ago

Cosenza Comics and Games: a maggio l’evento sulla pop culture più importante della Calabria

Il 25 e 26 maggio 2024 va in scena il Festival Cosenza Comics and Games…

1 giorno ago

Santa Maria del Cedro, Milan Club Riviera dei Cedri dona panchina inclusiva

Una panchina inclusiva è stata installata in Piazza Padre Pio, ai piedi del centro storico…

1 giorno ago

Diamante, a Paolo De Luna intitolato il Lungomare Riviera Bleu

Paolo De Luna, medico, fu sindaco del Comune di Diamante nel quinquennio tra il 1987…

2 giorni ago

Santa Maria del Cedro, elezioni comunali 2024: ecco le liste in campo

Sono state ufficialmente presentate oggi le liste per le elezioni comunali di Santa Maria del…

3 giorni ago

This website uses cookies.