Sulla triste vicenda del 57enne di Marcellina scomparso oltre un anno fa è calato il silenzio. Ma c’è chi non si arrende. Angelo non era un pazzo. Le ipotesi vanno dall’allontanamento volontario fino all’omicidio.
SANTA MARIA DEL CEDRO – “Che fine ha fatto Angelo Calvano”?
Il 57enne, detto Il sindaco, affetto da disturbi psichici è scomparso da casa sua il 30 agosto 2016 senza lasciare traccia.
È passato più di un anno. L’assenza totale di un qualsiasi segno, che possa dare una speranza o addirittura confermare i peggiori timori, relega la vicenda nel campo del mistero.
Per molti, infatti, Angelo è lo “scemo del villaggio”. Ma chi lo conosce da sempre è pronto a giurare che, invece, è una persona intelligente, con dei sentimenti. Un buono, la cui vera malattia è la solitudine. Al punto tale da accettare di essere uno zimbello, pur di avere una parvenza di contatto umano. Ha dei sogni ed è cosciente che nella sua condizione non avrebbe potuto realizzarli.
Lo stesso parroco di Marcellina, don Paolo Raimondi, in occasione della festa patronale ha richiamato i parrocchiani ricordando loro e a se stesso che “Lo dovevamo amare quando lo avevamo. La comunità prenda come monito questa esperienza terribile. Non siamo stati attenti”.
In un terreno nei pressi della pista, un mese dopo la sua scomparsa, i carabinieri hanno sequestrato una piantagione di marijuana da mezzo milione di euro e arrestato un uomo di Cetraro che la coltivava. L’intera infrastruttura, mesi dopo, è stata sequestrata nell’operazione della Dda Cinque lustri contro il clan Muto di Cetraro.
Angelo – il quesito posto dalla trasmissione Rai – ha forse visto qualcosa che non doveva vedere?
Ma ci sono altri aspetti della vicenda sui quali bisognerebbe gettare luce. Come le ricerche dell’uomo. Queste, sono scattate solo dopo alcuni giorni dopo l’ultimo avvistamento. E solo dopo la presentazione di una denuncia di scomparsa da parte del tutore legale dell’uomo. Ma le ricerche non hanno mai visto in campo reparti speciali o cani molecolari.
E poi quella sensazione che sulla questione sia calato un inspiegabile silenzio. Un silenzio non giustificabile semplicemente con il fatto che Angelo fosse un “diverso”.
Per ritrovare Angelo Calvano un gruppo di cittadini, amici e conoscenti, ha organizzato ricerche, affisso manifesti in tutto il territorio. Sono stati lanciati appelli sui social ed è stata organizzata una fiaccolata.
Ma nella vicenda ci sono di mezzo anche sensitivi, veggenti e segnalazioni di avvistamenti mai corrette. Alcuni “imbonitori”, infatti, si sarebbero proposti per ritrovare Angelo sfruttando presunti poteri paranormali ma, evidentemente, senza successo.
Come infruttuose si sarebbero rivelate le segnalazioni pervenute alle forze dell’ordine, limitatamente ai primi mesi, e poi agli amici dello scomparso anche in tempi recenti. Alcune, sono risultate talmente tanto strampalate da far pensare a presunti depistaggi.
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