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Paola, la commissione a 200 creditori: “Somme non dovute”

243 crediti per 5milioni 200 mila euro bocciati dalla commissione di liquidazione della massa passiva del Comune di Paola. I motivi? Carenze documentali, mancanza di esigibilità o di titolo giuridico. Tra i richiedenti respinti ci sono anche dipendenti comunali.


PAOLA – Circa 200 persone, anche politici, si sono visti respingere le istanze relative ai presunti crediti vantati dalla locale commissione straordinaria di liquidazione della massa passiva.

Tanti avvocati, imprese di costruzioni, società, ma anche dipendenti comunali. Nell’elenco troviamo anche un ex dirigente e un attuale capo settore. La commissione ha bollato le loro domande come “non riconoscibili” o “illegittime”.

Diversi casi inoltre erano relativi al 2012, mentre la commissione ha accertato i debiti fino al 31 dicembre 2011. Molte delle stesse istanze sono state respinte inoltre per carenze nelle documentazioni presentate. Vantavano un credito nei confronti dell’ente, ma poi evidentemente quella spesa non era adeguatamente giustificata. Sono questi, del resto, anche gli intoppi di chi si appresta a lavorare per l’ente. Una prestazione, la loro, che pertanto, se avvenuta, è stata gratuita.

Il dettaglio

La somma totale dei crediti non ammessi sfora i 5milioni 200 mila euro per 243 domande complessive. Essi pertanto non sono stati riconosciuti dalla commissione guidata da Giovanni Musacchio.

Ma c’è anche chi ha chiesto ben due volte il proprio credito. E così la motivazione è stata che risultava già pagato. Tutti questi, come da delibera dell’organismo, sono definiti esclusi.

Si sono registrate anche delle pretese di liquidazione in cui era mancante il titolo giuridico o la prova dell’avvenuta prestazione eseguita. Inoltre non erano quantificate negli importi o mancanti dei requisiti di certezza, liquidità e esigibilità.

Il lavoro della commissione

La commissione di liquidazione si presume che rimarrà in seno all’ente fino al prossimo anno per completare il lavoro avviato dopo la dichiarazione di dissesto.

Per il dissesto ha ricevuto circa 9milioni 200 mila euro a fronte di una massa passiva dichiarata di 18miloni 400mila euro. Altri 10 milioni di euro sono emersi in un secondo momento.

Ma sulle casse dell’ente pendono anche altri 2milioni di euro che Ferrari ha lasciato a Perrotta. Una situazione difficile per il comune. Nonostante tutto il sindaco ha escluso che si dichiarerà un dissesto bis nonostante gli indici di deficità strutturale siano già tre.

Si tirerà a campare o si metteranno in piedi azioni di politica finanziaria mirata e oculata di risparmio della spesa senza tartassare i cittadini?

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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