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Paola, ostello della gioventù alla chiesa

La confraternita del Rosario gestirà la struttura per un anno. Servono però lavori in attesa di capire se è stato conseguita l’agibilità della struttura.


PAOLA – L’esecutivo comunale con apposita delibera ha affidato la gestione dell’ostello della gioventù alla chiesa. Nello specifico per un anno a curare la struttura per i piani terzo, quarto e quinto, i primi due sono destinati invece alla biblioteca, sarà la confraternita del Rosario arrivata seconda nella gara a suo tempo esperita dall’amministrazione comunale.

I precedenti gestori avevano a più riprese lamentato alcuni interventi di competenza del comune e infine riconsegnato le chiavi dell’immobile all’ente. È sorta quindi una consequenziale querelle che si risolverà molto probabilmente solo attraverso le vie legali.

Nell’attesa il comune ha deciso di affidarlo in via sperimentale e diretta nonostante il contratto di aggiudicazione di sei anni, e fino al 2020, con diritto per altri sei.  A dicembre scorso la comunicazione di sospensione della gestione.

L’affidamento diretto è giustificato dal fatto che l’immobile va “utilizzato e valorizzato per il sopraggiungere della stagione estiva e ancor prima delle festività del 4 maggio. E pertanto si è avvertita la necessità di garantire lo svolgimento del servizio per cui la struttura è stata realizzata: offrire un ricovero per i pellegrini, i giovani o turisti che si recano in visita alla città anche al fine di evitare che il perdurare della mancata gestione comprometta l’attività di promozione turistica fortemente voluta da questa amministrazione”.

Restano a cura della confraternita del Rosario interventi sulle stanze del quinto piano che non sono adeguatamente ristrutturate, la stessa dovrà inoltre riservare l’ente dalla possibilità di utilizzo delle stanze e corrispondere allo stesso il 7,68% dei ricavi mensili ottenuti dalla gestione.

Ma c’era in ogni caso in precedenza un problema non di secondo piano con il quale si sono imbattuti la prima cooperativa e la seconda. La certificazione antincendio della struttura. E non si sa ancora se in questo periodo l’ente abbia o meno provveduto a conseguirlo. Nel caso contrario la struttura non sarebbe agibile.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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