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Paola, l’Avis abbandonata dalle istituzioni

Comune e provincia si dimenticano dell’associazione. Manca una sede. Eppure lo stabile dell’ex professionale ospita tantissime associazioni. Si muove Castrovillari per sollecitare Iacucci.


PAOLA – L’Avis di Paola abbandonata dalle istituzioni. E a marzo dovrà lasciare i locali che la parrocchia di Santa Maria di Porto Salvo gli aveva dato in prestito.

Quattro richieste avanzate per avere una sede sono rimaste lettera morta. Eppure in quel complesso di rione Colonne lo spazio ci sarebbe.

Il bene collettivo e comune – spiega in una nota Serena Carrozzino, consigliere comunale di Castrovillari, che si è fatta portavoce di questo problema assieme al collega Peppino Pignataro – non possono essere secondi ad alcuna cosa e l’esigenza dell’Avis di avere un locale nello stabile di proprietà della Provincia, ex scuola Ipsia Pisani, a Paola, dove hanno sede altre associazioni non può andare perso o bypassato proprio per l’alta opera che offre il sodalizio a difesa della vita umana”.

Tutto questo anche alla luce delle richieste già avanzate dall’Avis negli anni 2012, 2016, 2017 e in ultimo a febbraio di quest’anno. Da qui la sollecitazione al presidente della Provincia di accogliere l’istanza a favore della cultura di valorizzazione delle persone e delle popolazioni di quest’area del Tirreno che non possono prescindere dal sostegno di quelle opere nate in ambito sociale e che da decenni si muovono per un’esistenza migliore degli individui.

L’ex Ipsia che ospita le associazioni

“Il cuore della vicenda – si evidenzia ancora – che si pone all’attenzione di Iacucci è per far perseguire al meglio chi ha sposato questo impegno per l’altro con quell’efficienza che si desidera dare. Con le dedicate raccolte a coloro i quali soffrono particolare patologie, necessitano di trasfusioni o devono sottoporsi ad intervento chirurgico”.
Un luogo quindi adeguato a tale opera. Rimane ferma la richiesta per consegnare una giusta risposta ad una legittima domanda che, in questo gesto può riaffermare il ruolo e il principio del rispetto della vita umana, sempre bisognosa di sostentamenti e di rispetto della dignità. Fattori, legati non solo alla sanità ed all’assistenza, che devono essere presi in seria considerazione e in carico dall’ente il quale per il ruolo e funzione che svolge non può che tener massimo conto del bisogno reale e radicale della gente, esigente anche di ambiti adeguati per il raccordo e le risposte, utili alle urgenze che si pongono nel luogo.

“Siamo convinti – concludono Carrozzino e Pignataro – che tale diritto necessiti di essere sostenuto”.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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