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Golfo di Policastro, baciato da Dio e abbandonato dalle istituzioi

Intervento sulla sanità in supporto della lotta per la sopravvivenza dell’ospedale di Sapri (Sa) di Raffaele Papa dell’Italia del Meridione.


TORTORA – Il Golfo di Policastro presenta senza ombra di dubbio uno dei tratti di costa più bello d’Italia, baciato da Dio si dice, per esaltare le indiscutibili bellezze di spiagge, scogli e rocce a picco in un mare blu intenso.

Ma in quest’arco di Paradiso l’assistenza sanitaria ospedaliera si riduce sempre più a segnare la lontananza di politica ed istituzioni.

Alcuni anni fa, su questo lungo e vasto territorio che tocca tre regioni, c’erano tre ospedali, uno per ogni regione, perfettamente funzionanti ed efficienti, Praia a Mare in provincia di Cosenza, Maratea in provincia di Potenza e Sapri provincia di Salerno, quindi Calabria, Basilicata e Campania.

La situazione ad oggi è molto cambiata e sempre a danno dell’utenza. Infatti il primo ad essere smantellato è stato il presidio di Maratea, a seguire quello di Praia a Mare ed è di questi giorni la lotta intrapresa dai cittadini di Sapri a difesa del proprio nosocomio.

È questa la nuova Italia che da qualche anno si fa strada, con la tendenza di ridurre sempre più i servizi socio assistenziali in materia sanitaria.

È certamente un controsenso, in una società che si dice evoluta, far segnare il passo a scelte involutive che fanno regredire la civiltà raggiunta.

Si riscontrano decisioni che vengono dall’alto, spesso superficiali e discutibili, che annullano anni di traguardi e sacrifici di precedenti generazioni, che non considerano affatto le specifiche esigenze di cittadini e territori.

Oltre ogni considerazione circa l’emigrazione attiva o passiva in base alla provenienza e l’essere di diversa regione, i tre presidi sanitari hanno rappresentato negli anni un riferimento importante per le famiglie dell’intera fascia costiera, anche in virtù delle varie branche specialistiche presenti e disponibili nel raggio di pochi chilometri.

Ma quasi tutto è venuto meno e purtroppo la situazione rischia di peggiorare se anche Sapri dovesse subire l’ennesimo scippo perpetrato da istituzioni lontane e sorde a danno delle legittime esigenze dei cittadini sapresi e del comprensorio tutto.

Quanto accade ormai da anni, soprattutto nelle zone periferiche, evidenzia la necessità di assumere una nuova consapevolezza, prendere coscienza che uno Stato centralista non riconosce ma nega le necessità ed aspirazioni delle fasce lontane e deboli.

Certamente ci saranno varie motivazioni, opportune e di rito, e come quasi sempre accade, basate sui numeri che condannano ed annullano i singoli e finiscono per eliminare le persone.

Siamo solidali e vicini alla comunità di Sapri, ne sosteniamo ogni forma di protesta ed iniziativa avverso qualsiasi volontà di smantellamento od impoverimento dell’ospedale cittadino.

Ci appelliamo a tutti, mettiamo insieme le risorse di ogni territorio e rappresentiamoci in ogni dove, è l’unica possibilità per difendere i diritti acquisiti e pretendere il giusto ed il meglio per il futuro.

L’Italia del Meridione nasce per questo e lo sta facendo con presenza, volontà e passione, nessuna pretesa ideologica ma il solo interesse di ogni territorio, contro ogni scelta e decisione verticistica.

Raffaele Papa
Coordinatore IdM Provincia di Cosenza

Redazione

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