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Raggiri online, arrestato il cosentino Gianni Siciliano

Operazione interforze Prova a Prendermi 3.0: il latitante è stato fermato da polizia postale e carabinieri a Fimuicino. Aveva truffato migliaia di utenti nella rete.


FIUMICINO – È stato arrestato Gianni Siciliano, 37enne cosentino, latitante e considerato dalle forze dell’ordine il “Re delle truffe online”.

La sua latitanza è terminata nei pressi di Fiumicino, in un supermercato del Parco Leonardo dove è stato fermato, dopo avere effettuato la spesa, mentre tornava a casa.

L’arresto è giunto al culmine dell’operazione interforze “Prova a prendermi 3.0” della polizia postale di Cosenza e della stazione carabinieri di Torano Castello, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cosenza.

Gli investigatori hanno avuto il supporto dei compartimenti polizia postale di Reggio Calabria e di Roma, del servizio di polizia scientifica della capitale e della stazione carabinieri di Fiumicino.

Chi è Gianni Siciliano, il Re delle truffe online?

Il momento dell’arresto di Gianni Siciliano, Re delle truffe online

Il cosentino, separato e padre di una figlia, ha iniziato la sua “carriera” muovendosi da subito abilmente nelle possibilità di truffa offerte dai siti di e-commerce. Si fingeva venditore, con identità altrettanto false.

In questo modo, negli anni, ha collezionato numerose condanne definitive, anche per il reato di associazione per delinquere tanto da far scattare, nel 2014, l’ordine di esecuzione della Procura della Repubblica di Roma.

Ebay e Subito.it sono alcuni dei portali sui quali ha perpetrato raggiri, per i quali è stato anche coinvolto nell’operazione di polizia giudiziaria, denominata “Mach Point”, contro un’organizzazione criminale attiva nel settore dell’hacking, della contraffazione di carte di credito e delle truffe on line.

Ma le indagini che hanno nel tempo condotto a lui sono state molte, a carico di diverse procure di tutta Italia, e a seguito di denunce sporte dalle vittime.

Da queste sono scaturite ben otto condanne definitive per i reati di associazione per delinquere, rapina, ricettazione, riciclaggio, truffa e altro, per un totale di oltre 40 capi d’imputazione contestati.

E che sono confluiti nell’ordine di esecuzione di carcerazione per 5 anni e 6 mesi, eseguito oggi sotto le direttive del sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Maria Luigia D’Andrea, con il coordinamento del procuratore capo Mario Spagnuolo.

Operazione Prova a prendermi 3.0

Con l’operazione Prova a prendermi 3.0 è terminata quindi la latitanza di Gianni Siciliano, durante la quale il truffatore cosentino non ha mai smesso di operare.

Secondo gli investigatori ha utilizzato schede telefoniche e carte di credito intestate a terzi soggetti, per vendere on line. Dai pezzi di ricambio per auto, ali elettrodomestici di ogni genere, fino a cani e gatti di ogni razza e tanti altri beni.

Ovviamente – è stato contestato – incassava il prezzo dei beni venduti ma le vittime non ricevevano nulla.

Sono tuttora al vaglio degli investigatori centinaia di casi nei quali si ritiene plausibile il coinvolgimento di Siciliano e che, insieme a quelli già definiti con sentenze, fanno ipotizzare un danno complessivo per le vittime quantificabile in centinaia di migliaia di euro.

“La paziente analisi – spiegano gli investigatori – delle tracce informatiche generate dal soggetto ci hanno consentito di ricostruire le dinamiche criminali e di concentrare le ricerche del latitante in una zona ben precisa del litorale laziale, riuscendo infine a rintracciarlo.

L’aumento delle truffe online, proporzionale all’evoluzione tecnologica e-commerce impone a tutti gli utenti una maggiore attenzione e consapevolezza”.

Redazione

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