Nel giro di 48 ore paventata sospensione prenotazioni poi minacce di denunce e rimodulazione. Giochi di potere sulla testa dei cittadini.
PRAIA A MARE – Prenotazioni di esami radiologici sospese a partire dal 2020: succede tutto in una notte.
In 48 ore, sottotraccia per tutti tranne che per rappresentanti della sanità e della politica locale, si tenta di sospendere il servizio di Radiologia a Praia a Mare, si minacciano denunce e si fa un passo indietro con una posizione leggermente più morbida.
Succede tutto tra il 5 e il 7 novembre e le carte potrebbero anche finire sulla scrivania del prefetto di Cosenza. I fatti.
Antonio Lopez, direttore delle Uoc di Radiodiagnostica Area tirrenica e centrale Sud, il 5 novembre comunica la sospensione transitoria delle prenotazioni tramite Cup delle prestazioni di mammografia, ecografia, raggi e Tac a Praia a Mare per “motivi riorganizzativi della Radiologia del presidio ospedaliero di Praia a Mare”.
I sindaci di Praia a Mare e Tortora, Antonio Praticò e Pasquale Lamboglia, reagiscono scrivendo ai vertici della sanità della Calabria, dal commissario Cotticelli a scendere. La paventata sospensione del servizio è ritenuta “in violazione di legge”, carente delle necessarie comunicazioni ai vertici amministrativi (direttore del distretto e del presidio, ndr).
Angela Riccetti, direttore del Distretto sanitario Tirreno interviene con una sua comunicazione ricordando di essere (con il direttore del presidio) l’unica deputata a prendere una decisione simile.
Lopez, infine, dirama una nuova nota con la quale “sospende temporaneamente le agende di prenotazioni Cup della Radiodiagnostica del presidio ospedaliero di Praia a Marte dal 1° gennaio 2020”, lasciando in vigore quelle programmate fino a fine anno.
La decisione viene presa su “richiesta dei colleghi radiologi del Po di Praia a Mare di rimodulare i carichi di lavoro”.
La redazione di Infopinione.it ha ricevuto le carte oggetto di questo articolo alcuni giorni fa. Ci abbiamo messo un po’ a decidere cosa scriverne. Quanto riportato sopra, risponde semplicemente ad alcuni dettami della professione: se sai una cosa scrivila, non esprimere giudizi. Fin qui i fatti.
Poi le opinioni: noi – intesi come popolo – continuiamo a sopportare queste battaglie attorno alla sanità calabrese. Come questo teatrino andato in scena sulla testa dei cittadini, con decisioni prese da chi non ne ha facoltà, dipendenti e dirigenti che sgomitano per “sistemarsi” meglio che possono e logiche che puntano a svuotare questo presidio per riempire quell’altro. All’Asp di Cosenza è rimasto qualcuno che sorvegli su queste nefandezze e apra procedimenti disciplinari?
È una sanità da battaglia, da carte da inviare ai rappresentanti dell’ordine pubblico, delle nomine, dei posti. Molto distante dalle reali esigenze dell’utenza.
E Radiologia di Praia a Mare è esempio lampante. La risonanza magnetica – per dirne una – è pronta e funzionante (ma non operativa) da luglio 2017. Intanto, consuma energia elettrica e materie indispensabili al suo funzionamento. Pagano i cittadini.
Da settembre 2019 – fanno sapere i sindaci – si è sottoscritta un’intesa per aprire finalmente il servizio, dotandolo del personale medico e che si nomini un responsabile. Due mesi dopo, la preoccupazione principale sembra essere altra.
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