Sull’aumento consistente del 27 marzo peserebbero i fatti della Rsa di Chiaravalle (61). La Santelli ordina tamponi a sanitari e pazienti.
CATANZARO – Da 393 a 494 casi complessivi in 24 ore: un balzo da +101 per a Calabria.
Numeri che hanno destato qualcosa di più di semplice apprensione, considerato che in tutto il Sud Italia si tengono d’occhio i dati nella paura di una esplosione del contagio come avvenuto nel Settentrione.
C’è da dire, però, che l’impennata ufficializzata venerdì 27 marzo 2020 potrebbe essere associata a quanto accertato nel comune di Chiaravalle.
Qui – come ha confermato la governatrice Jole Santelli – nel centro per anziani Salus sono stati trovati positivi 40 ospiti e 12 dipendenti (ma sono in corso approfondimenti per altre 15 persone).
Per questo motivo, è stata ordinata la chiusura di ben 5 centri del Catanzarese.
Attualmente, dunque, in Calabria i casi complessivi sono 494 e si registrano 18 pazienti deceduti (+ 4 rispetto al giorno prima). Restano 7 i guariti e dimessi.
I 469 attualmente positivi sono così ripartiti: 103 ricoverai con sintomi (+2) e 22 in terapia intensiva (-1). A completare il quadro, 344 persone in isolamento domiciliare (+96).
Per il momento, dunque, il forte incremento registrato non ha pesato direttamente sugli ospedali calabresi, per i quali i prossimi giorni saranno decisivi.
I tamponi effettuati in regione sono 6901 (+968).
A livello provinciale, i casi complessivi sono così suddivisi:
In questo totale, i dati ufficiali riportano da alcuni giorni 2 pazienti non ancora assegnati e, inoltre, figurano anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro.
Inoltre, secondo il bollettino ufficiale della Regione Calabria del 27 marzo, i soggetti in quarantena volontaria sono saliti a 7505 e le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 11958 (+165).
Il presidente della regione Jole Santelli ha emanato un’ordinanza per sottoporre a tampone personale medico e pazienti delle strutture calabresi.
Sono ricompresi “tutti gli operatori sanitari, delle strutture pubbliche e delle strutture residenziali come ad esempio le Rsa, le Rsm, le Case protette e le Case di riposo, private e private-accreditate, soggetti ad esposizione.
Allo stesso test – prosegue la Santelli – saranno sottoposti tutti i pazienti ospedalizzati e tutti gli ospiti delle strutture residenziali già citate che hanno segni e sintomi compatibili con Covid-19.
Con particolare riferimento agli individui sintomatici e agli individui con patologie croniche e/o uno stato immunocompromesso. Ad esempio diabete, malattie cardiache, assunzione di farmaci immunosoppressori, malattia cronica, malattia renale cronica, che possano porre tali soggetti a rischio più elevato di esiti sfavorevoli.
Le strutture dovranno attuare specifici accorgimenti pena la perdita dell’autorizzazione”.
All’aggiornamento del dipartimento della Protezione Civile del 27 marzo 2020, al momento 66.414 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 86.498 i casi totali.
Sono 10.950 le persone guarite. I deceduti sono 9.134.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 23.895 in Lombardia, 9.361 in Emilia-Romagna, 6.648 in Veneto, 6.347 in Piemonte, 2.850 nelle Marche, 3.170 in Toscana, 2.060 in Liguria, 2.013 nel Lazio, 1.292 in Campania, 1.164 nella Provincia autonoma di Trento, 1.236 in Puglia, 1.027 in Friuli Venezia Giulia, 833 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.158 in Sicilia, 925 in Abruzzo, 824 in Umbria, 413 in Valle d’Aosta, 496 in Sardegna, 469 in Calabria, 147 in Basilicata e 86 in Molise.
La redazione di Infopinione.it suggerisce anche in questo contenuto che, per il contenimento della diffusione del virus il Governo italiano ha predisposto alcune misure eccezionali con Dpcm del 4 marzo 2020. Qui trovi il suo contenuto nel dettaglio.
Quest’ultimo contiene in allegato le misure igienico sanitarie da adottare e osservare, che qui riportiamo.
Ecco, dunque quali sono queste misure igienico sanitarie che, come era stato largamente anticipato, influiranno molto sulla vita sociale degli italiani.
Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona.
Igiene respiratoria: starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.
Mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro.
Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva.
Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.
Se sei un cittadino calabrese puoi rivolgerti ai numeri utili per l’emergenza che trovi nell’illustrazione qui sotto.
Disclaimer: questo articolo cita circostanze apprese da fonti ufficiali:
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