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Coronavirus Calabria, altri 54 contagiati: tasso di mortalità del 7%

795 casi totali. È morto il paziente di Cetraro a causa di un ictus. Trend ospedalizzazione in calo, come a livello nazionale dove si inizia a pensare alla “Fase 2”.


CATANZARO – Sono 795 i casi totali di persone contagiate dal Covid-19, la malattia causata dal Coronavirus Sars-Cov-2, in Calabria all’aggiornamento di domenica 5 aprile 2020.

Rispetto all’aggiornamento precedente, dunque, si sono registrati altri 54 nuovi casi. Gli attuali positivi sono 706 (+44).

Nelle ultime 24 ore i deceduti sono saliti a 56 (+7) mentre i guariti e dimessi sono 33 (+3).

Dei 706 attualmente positivi, 187 pazienti si trovano negli ospedali calabresi. 174 sono ricoverati con sintomi (-4) e 13 in terapia intensiva (-2). In entrambi i casi prosegue un trend in calo, che ha anticipato quello nazionale (vedi dopo).

Chiudono il quadro degli attualmente contagiati le 519 persone in isolamento domiciliare (+50).

Questi, invece, gli incrementi dei casi positivi al Covid-19 nelle 5 province calabresi.

  • Reggio Calabria 237 (+15)
  • Cosenza 230 (+26)
  • Catanzaro 157 (+7)
  • Crotone 109 (+3)
  • Vibo Valentia 60 (+3).

Ci sono inoltre ancora 2 casi in fase di assegnazione.

Altri dati estrapolati dal bollettino fornito dalla Regione Calabria. Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 13289 (+131).

È deceduto l’uomo di Cetraro, primo infetto calabrese

Ha perso la vita l’uomo originario di Cetraro che era risultato essere il primo paziente calabrese da Covid-19. Ne ha dato notizia attraverso la sua bacheca il primo cittadino Angelo Aita.

L’uomo era guarito dal Covid-19, ma era rimasto ricoverato nel reparto di Cardiologia dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza a causa di uno scompenso cardiaco.

“A nome della cittadinanza tutta – ha detto Aita –, ci stringiamo alla sua famiglia esprimendo sentimento di profondo cordoglio”.

 

Coronavirus, il tasso di mortalità calabrese è del 7%

La Regione Calabria ha un tasso di mortalità più basso rispetto a quello italiano seppur in salita, attraverso una crescita lenta e costante.

In questo contenuto vogliamo fornire ai nostri lettori un elemento diverso sul quale basare la valutazione dell’andamento dell’epidemia di Covid-19 nella regione.

Ad esempio, la mera osservazione dei dati relativi al numero di persone contagiate a volte spiazza coloro che li consultano. In Calabria, solo facendo riferimento agli ultimi giorni, si sono avute, giorno dopo giorno, cifre piuttosto mutevoli.

Così, si è passati dagli 8 contagi in più del 4 aprile (rispetto al giorno precedente) ai +54 del 5 aprile.

Ma questo genere di dati, nella sua poca linearità, è influenzato da molteplici fattori: numero di tamponi effettuati, tempestiva comunicazione dei dati e altro.

Insomma, non è guardando a questi numeri che si può ottenere una risposta alla domanda “come sta andando il Coronavirus in Calabria”?

Il tasso di mortalità (o di letalità) è un dato percentuale calcolato come numero di decessi sui casi confermati.

Attualmente, il tasso di mortalità in Italia è del 12% circa, considerando che i contagiati sono 128.948 e che i deceduto sono 15.887.

Il tasso di mortalità in Calabria, invece, è del 7% circa.

Su questo argomento invito i lettori a consultare questo articolo e, in generale, il lavoro svolto da OpenCalabria, associazione di promozione sociale attraverso la divulgazione economica, la predisposizione di studi di economia regionale e l’elaborazione di proposte di sviluppo locale.

 

Coronavirus, la situazione in Italia

Secondo Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità “la curva ha iniziato la discesa e comincia a scendere anche il numero dei morti. Dovremo cominciare a pensare alla fase 2, se questi dati si confermano“.

Lo ha detto, commentando i dati positivi sul numero di contagi e di ricoveri per Coronavirus resi pubblici dal capo della protezione civile Borrelli nel corso dell’ultimo aggiornamento, domenica 5 aprile 2020.

I dati che fanno ben sperare sono quelli relativi ai ricoveri in generale e nelle terapie intensive, entrambi in calo. In calo anche il numero di morti.

Al momento 91.246 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 128.948 i casi totali.

Sono 21.815 le persone guarite. I deceduti sono 15.887.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 28.124 in Lombardia, 12.837 in Emilia-Romagna, 10.177 in Piemonte, 9.409 in Veneto, 5.185 in Toscana, 3.578 nelle Marche, 3.186 nel Lazio, 3.093 in Liguria, 2.621 in Campania, 2.022 in Puglia, 1.774 in Sicilia, 1.795 nella Provincia autonoma di Trento, 1.363 in Friuli Venezia Giulia, 1.420 in Abruzzo, 1.226 nella Provincia autonoma di Bolzano, 898 in Umbria, 815 in Sardegna, 706 in Calabria, 576 in Valle d’Aosta, 254 in Basilicata e 187 in Molise.

Inoltre, il dipartimento di pubblica sicurezza in queste ore sta mettendo a punto il piano di controlli per Pasqua, relativo anche per i giorni che precedono la festività.

Si teme (come scrivevamo anche ieri) che le famiglie tentino di raggiungere le seconde case.

 

DPCM CORONAVIRUS: Misure igienico sanitarie

La redazione di Infopinione.it suggerisce anche in questo contenuto che, per il contenimento della diffusione del virus il Governo italiano ha predisposto alcune misure eccezionali con Dpcm del 4 marzo 2020. Qui trovi il suo contenuto nel dettaglio.

Quest’ultimo contiene in allegato le misure igienico sanitarie da adottare e osservare, che qui riportiamo.

Ecco, dunque quali sono queste misure igienico sanitarie che, come era stato largamente anticipato, influiranno molto sulla vita sociale degli italiani.

LAVATI LE MANI

Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.

NO ABBRACCI E STRETTE DI MANO

Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona.

TOSSE E STARNUTI

Igiene respiratoria: starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.

Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.

UN METRO DI DISTANZA

Mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro.

BOTTIGLIE E BICCHIERI

Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva.

OCCHI, NASO, BOCCA

Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.

FARMACI

Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

PULIZIE

Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

MASCHERINA

Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.

Se sei un cittadino calabrese puoi rivolgerti ai numeri utili per l’emergenza che trovi nell’illustrazione qui sotto.

Disclaimer: questo articolo cita circostanze apprese da fonti ufficiali:

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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