Spiagge libere, Cgil al fianco dei sindaci del Tirreno cosentino

La rappresentante dell’area Tirreno, Iannello: “Territorio non reggerà ai prossimi arrivi e agli effetti della contrazione del lavoro. Intervenga la Regione”.

CASTROVILLARI – “Il tirreno cosentino rischia di divenire una polveriera sanitaria se non adeguatamente attrezzato a reggere l’onda l’urto dei nuovi arrivi. Un rischio da scongiurare se non si vuole appesantire la già difficile precarietà entro cui l’estate turistica post lockdown rischierà di tradursi in termini di perdita di lavoro e di reddito”.

A sostenerlo è Mimma Iannello, responsabile della Cgil area Tirreno nel condividere l’allarme lanciato ieri dai sindaci dell’Alto Tirreno cosentino sulla gestione delle spiagge libere.

Su di esse valgono le Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle regioni e delle province autonome del 16 maggio 2020, allegate al Dpcm 17 maggio 2020.

In merito, i sindaci hanno comunicato alla Santelli di essere impossibilitati a gestire la questione per mancanza di persone e risorse economiche.

Serve inoltre deregolamentazione e la possibilità di indire bandi di assunzione in tempi stretti, ha precisato sempre ieri il sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia.

L’alternativa è l’emanazione di ordinanze di chiusura delle spiagge libere.

“Serve personale che non c’è – conferma la sindacalista Cgil –. Le spiagge libere devono essere fruibili in piena sicurezza.

A pochi giorni dall’inizio degli arrivi da fuori regione, risulta vitale l’intervento della regione che ha gli strumenti e le risorse per sostenere i comuni, anche con un mix di politiche attive, nel compito di assicurare la continuità di accesso alle spiagge e alle aree dell’entroterra di beneficiare degli effetti di ritorno turistico”.