PAOLA

Sequestrata villa e altri beni a gioielliera di Paola

“Affari d’oro”. La donna di 59 anni ritenuta soggetto socialmente pericoloso in base alla normativa antimafia. Vita lussuosa sproporzionata ai redditi dichiarati.


Sosteneva con la sua famiglia un tenore di vita considerato ben al di là delle proprie possibilità economiche dichiarate.

Sulla base di queste motivazioni, riassunte nella normativa antimafia, il tribunale di Catanzaro ha accolto la richiesta del procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni, e disposto il sequestro di 2 milioni di euro a carico di una donna di Paola, titolare di un’attività nel campo del commercio di gioielli e oro.

Tra i beni sottoposti a sequestro nell’operazione ribattezzata “Affari d’oro“, una lussuosa villa sulle colline di Paola, di proprietà della gioielliera. In parte delle sue 22 stanze, comprensive anche di ampio magazzino e piscina esterna con giardino, aveva anche realizzato un Bed & breakfast.

I sequestri – è stato precisato nella videoconferenza stampa di questa mattina, da finanza e procura – oltre alla villa dal valore di 638mila euro, hanno riguardato un garage (30 mila euro). Risultavano inoltre sotto sequestro 200 mila euro in gioielli, già oggetto di un altro procedimento penale della polizia di Stato.

Per la parte mancante, quasi la metà della somma oggetto del provvedimento del tribunale di Catanzaro, “si attende – hanno precisato gli investigatori – di quantificare il saldo di alcuni conti correnti della donna”.

A carico della gioielliera di Paola esistevano già numerosi precedenti per reati come ricettazione di oro. La finanza ha spiegato che, in buona parte, questi preziosi erano frutto di furti in appartamento perpetrati in città.

“Dalla profilazione della persona emerge la sua pericolosità sociale perché ricettatrice abituale che viveva dei proventi di questo reato – ha detto il tenente colonnello Clemente Crisci della guardia di finanza di Paola. Le indagini di questo comando – ha spiegato – sono frutto di un lavoro certosino che ha coperto il periodo dal 1997 al 2016. Nel ’97 il nucleo familiare ha acquistato un immobile del valore di 280 milioni di lire, di cui 212 pagati in contanti. Quando ne è stata chiesta la provenienza, la donna ha riferito che si trattava di regali ricevuti dalle figlie, ma senza precisare da parte di chi. Invece, abbiamo accertato che non provenivano da parenti, neanche dai nonni, che non ne avevano disponibilità”.

In una occasione – è stato inoltre raccontato – la gioielliera ha acquistato oro perfino da una minorenne. Nel corso di una perquisizione sono stati trovati 200 mila euro dei quali la donna non ha saputo giustificare la provenienza.

Ma anche dal punto di vista meramente amministrativo la donna era già sotto la lente degli inquirenti. “Abbiamo anche accertato – ancora Crisci – che fino al 1999 la signora ha operato senza regolare Partita iva“.

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È stato comunque precisato che l’operazione “Affari d’oro” ha riguardato solo il sequestro di beni a carico della donna, non sono stati assunti altri provvedimenti di altro tipo e soprattutto nei confronti di altre persone.

Tuttavia – è stato spiegato – nell’attività complessiva risulta che alcune denunce siano state indirizzate a carico del marito della donna, ex componente delle forze dell’ordine.

I sospetti – è stato chiarito dal procuratore Bruni – si sono concentrati sulla donna partendo dalla banale domanda che spesso si sente nella vita quotidiana: “Come fa tizio a fare questa vita“? E in effetti, pur se titolare di una attività redditizia, le somme dichiarate sono risultate sproporzionate al tenore di vita.

Il volume di acquisti della donna prevedevano la già menzionata e “sontuosa villa con piscina”, frequenti viaggi e crociere, auto di lusso e vestiti firmati, oltre che “consistenti investimenti di natura finanziaria“.

I dettagli dell’operazione sono stati esposti in video conferenza con la stampa dal procuratore Bruni, dal tenente colonnello Crisci e dal colonnello della guardia di finanza di Cosenza Danilo Anastasi.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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