CRONACA

Re Nudo, Russo non visitava il morto ma intascava la missione

Con la complicità degli imprenditori delle onoranze truffava l’Asp percependo indennità aggiuntive, straordinari e rimborsi carburante per lavoro mai svolto.


Qualche centinaio di euro in più nello stipendio mensile per indennità di missione e aggiuntive, rimborso carburante e straordinari indebitamente richiesti.

Anche con piccole somme come queste accresceva indebitamente la propria ricchezza Mario Russo

Almeno secondo gli investigatori che hanno annotato anche queste condotte illecite in capo al principale indagato dell’operazione Re Nudo contro un vasto sistema di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito della sanità del Tirreno cosentino.

Come già raccontato dalla lettura delle carte, oltre ai brogli sulle certificazioni di invalidità e i soldi che avrebbe intascato con i rinnovi delle patenti e dei permessi a detenere armi da caccia, Mario Russo sfruttava ognuna delle sue mansioni nel servizio pubblico per procurarsi arricchimento e influenza politico-elettorale.

E questo modus operandi era applicato anche al suo ruolo di medico necroscopico del distretto Tirreno dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Ovvero il funzionario incaricato dall’Asp per certificare il decesso di una persona.

Per quanto emerge dalle indagini, in diversi casi Russo non svolgeva la visita medica per constatare il decesso ma compilava lo stesso il certificato necroscopico, atto che certifica la causa della morte e che, su richiesta, viene rilasciato agli interessati per finalità assicurative, pensionistiche, bancarie e altre.

In alcuni casi erano direttamente gli imprenditori del settore, chiamati dai parenti per occuparsi delle esequie, a compilare e firmare il certificato per conto di Mario Russo, tanta era con alcuni di loro la complicità.

Le imprese di onoranze funebri coinvolte, alcuni per pochi casi, hanno sedi in diversi comuni del territorio: Praia a Mare, Diamante, Belvedere Marittimo, Verbicaro e Papasidero

Per quanto riguarda le condotte contestate, il Gip ha disposto la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio e del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale per tre imprenditori, due di Diamante e uno di Praia a Mare.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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