TORTORA

Tortora, critiche dalla minoranza per gli aumenti dei tributi

Per il 2021 la Tari per le utenze domestiche aumenta di circa il 15%. Filippo Matellicani: “Poteva essere scongiurato”.


Nel consiglio comunale di Tortora di ieri si è registrato l’ennesimo aumento dei tributi comunali da parte dell’attuale maggioranza che, dopo aver aumentato al massimo l’addizionale comunale, l’Imu al 10,45 per mille, ha deciso per il 2021 l’aumento di circa il 15 per cento della Tari per le utenze domestiche“.

È Filippo Matellicanti, consigliere comunale di minoranza, a dirlo in un comunicato.

“Un aumento – prosegue – che poteva essere scongiurato se solo avessero accolto le nostre proposte di spalmare la differenza del piano finanziario 2020 su tre annualità anziché farlo gravare solo sul piano finanziario 2021 e se avessero mantenuto la percentuale di premialità per la raccolta differenziata alle utenze domestiche al 25%, così come stabilita dalla precedente amministrazione anziché ridurla al 18%.

Una decisione, quest’ultima, che riteniamo del tutto inopportuna, che penalizza anziché incentivare coloro che si dedicano con coscienza civica ad una scrupolosa raccolta differenziata.

Inoltre sono state ridotte le agevolazioni Tari per le utenze commerciali del centro storico e delle frazioni montane, che avevano la funzione di incentivare le attività economiche in zone soggette a spopolamento.

Bene la riduzione al 50 per cento per le utenze non domestiche soggette a chiusura nel periodo Covid attraverso l’utilizzo dei fondi ministeriali, anche se sono stati utilizzati solo 46 mila euro dei 322 mila euro messi a disposizione dal ‘fondone’ 2020, quest’ultimo utilizzato soprattutto per far fronte alle spese correnti.

Positivo – aggiunge ancora il rappresentante di Scelgo Tortora – il fatto che l’amministrazione abbia accolto, non senza difficoltà e solo dopo continue richieste, la proposta delle minoranze di rinviare l’approvazione del regolamento per il contrasto dell’evasione dei tributi locali, che prevedeva la revoca delle licenze commerciali, autorizzazioni, Scia e concessioni, nell’arco temporale di 180 giorni, per le attività commerciali e produttive che non risultano in regola con il pagamento dei tributi comunali.

Per esso quale abbiamo fatto rilevare che si trattava di una misura eccessiva e drastica in un momento storico come questo in cui, invece, le attività economiche hanno necessità di essere sostenute per la ripartenza per regolarizzare ogni pendenza tributaria”.

Redazione

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