A lanciarla un ricercatore universitario calabrese, Vincenzo Romano. Ma il nome dl magistrato è stato espresso anche da parte della politica.
Nicola Gratteri nuovo Presidente della Repubblica.
Vincenzo Romano, ricercatore universitario e presidente dell’associazione Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro di Longobucco, ha lanciato online una petizione in tal senso.
“2500 firme – si legge sul sito Change.org – aiuteranno questa petizione a ottenere una risposta da parte del decisore“.
C’è da dire che sulla figura del procuratore di Catanzaro, noto per il suo impegno contro la ‘Ndrangheta, si è già da qualche giorno concentrata l’attenzione di una parte politica in chiave Quirinale: il Gruppo Misto e il M5s.
Nel primo caso, Gratteri è stato inserito in un elenco di candidature per l’elezione del Presidente della Repubblica, nella quale figurano nomi come Gustavo Zagrebelsky, Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi o lo stesso Sergio Mattarella solo per citarne alcuni.
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L’iniziativa del ricercatore calabrese in poche ore si è avvicinata molto al suo obbiettivo. Mancano poco più di 500 firme al goal.
Di seguito, il testo integrale della petizione.
“Piuttosto che idealizzarlo da martire, lo vogliamo vivo al Quirinale!
L’Italia è il Paese dove non si riesce ad avere giustizia nemmeno per il fratello del Presidente della Repubblica.
‘Dopo 42 anni la mia famiglia ha diritto di conoscere finalmente la verità sull’omicidio di mio nonno. Non abbiamo mai avuto alcuna notizia da parte della Procura di Palermo sullo stato delle indagini. Ora, però, chiediamo verità e giustizia’.
Questo è quanto ha recentemente dichiarato ad Adnkronos Piersanti Mattarella, 35 anni, nipote omonimo del Presidente della Regione siciliana ucciso il 6 gennaio del 1980 a Palermo e morto tra le braccia del fratello, Sergio Mattarella, oggi Presidente della Repubblica.
In Italia non c’è verità e giustizia perché le mafie, la corruzione e le influenze dei grandi gruppi finanziari vengono troppo spesso combattute solo a parole e non con i fatti.
Solo pochi, testimoniano quotidianamente, con passione, dedizione ed abnegazione un forte senso dello Stato nei fatti e non a parole. Solo pochi mettono a rischio la propria vita e quella dei propri cari per difendere i principi e valori della nostra Costituzione. Tra questi pochi, ce ne è uno che ha dimostrato di poter riuscire in un’impresa che a tutti gli altri sembrava impossibile: liberare la Calabria e l’Italia intera dallo strapotere della Ndrangheta.
Nessuno più di Nicola Gratteri riesce a dare fiducia ai cittadini italiani che lo Stato è dalla loro parte. Nessuno più Nicola Gratteri può stimolare i giovani al rispetto della legalità. Nessuno più di Nicola Gratteri può prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione del Pnrr. Nessuno più di Gratteri può dare quel senso del riscatto che permetterebbe a tutti gli italiani di fare di più e meglio.
Di Nicola Gratteri ne abbiamo uno e rischiamo quotidianamente di perderlo per mano delle mafie. Cosa bisogna aspettare? Che lo uccidano per poi eleggere Presidente della Repubblica il fratello di Nicola Gratteri?
Non vogliamo più martiri, ma eroi vivi a garanzia delle nostre Istituzioni”.
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