Le parole di condanna del sindaco Cascini dopo la bomba esplosa alla Tirrenia Hospital fotografano lo stato d’animo della città.
Un risveglio amaro quello di stamattina per la comunità di Belvedere Marittimo, impegnata in questi giorni nelle celebrazioni per il Santo Patrono San Daniele Fasanella.
Le vibrazioni dell’esplosione che ha colpito ieri la casa di cura Tirrenia Hospital (qui la cronaca) ha scosso tutti, lasciando un senso di disorientamento. Non dovrebbero esserci dubbi, infatti, sulla natura del gesto: dolosa.
Secondo quanto appreso da fonti accreditate, davanti al portone della sala mortuaria della clinica privata è stata fatta esplodere una bomba carta, ordigno rudimentale che se realizzato da mani esperte è in grado di sprigionare una notevole potenza distruttiva. Proprio come nel caso belvederese, dal momento che oltre al serramento l’esplosione ha seriamente danneggiato la sala attesa della camera mortuaria.
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Come già detto, per fortuna non ci sono feriti. Probabilmente era qualcosa di calcolato da chi ieri ha piazzato la bomba alla Tirrenia. Ha scelto una parte isolata della struttura sanitaria, prossima al mare che lambisce il perimetro dell’area e anche facilmente raggiungibile di notte (l’esplosione è avvenuta tra le 20 e le 21 di ieri sera, ndr) senza dare nell’occhio.
Sul caso indagano le forze dell’ordine del territorio che in queste ore hanno raccolto elementi sul posto e informazioni circa la presenza o meno di sistemi di videosrveglianza.
Sulla bomba alla Tirrenia è intervenuto alcune ore dopo Vincenzo Cascini, sindaco di Belvedere Marittimo: “Condanno vivamente il grave atto intimidatorio – ha detto – perpetrato ai danni della Casa di cura Tirrenia Hospital. Immediatamente dopo il fatto mi sono recato a fare un sopralluogo e valutare gli ingenti danni provocati.
È un atto che non ci deve piegare alla malavita e alla criminalità organizzata. Dobbiamo condannare e isolare ogni tentativo di creare un clima di paura con le bombe o con altre azioni. Contatterò il prefetto di Cosenza per chiedere la convocazione del comitato dell’ordine e della sicurezza.
Questo gesto va condannato in ogni sua forma – ha aggiunto – e in ogni ente rappresentativo del popolo calabrese. Assieme ai colleghi sindaci deve arrivare un forte grido corale per dire no ad ogni azione criminosa. Esprimo in ultimo la mia solidarietà e quella dell’amministrazione comunale ai dirigenti della casa di cura, al personale medico e infermieristico, al personale tutto e ai pazienti”.
Sullo stessa scia Ernesto Magorno, primo cittadino della confinate Diamante: “Esprimo indignazione e preoccupazione per il grave atto intimidatorio verificatosi nella sala mortuaria della Tirrenia Hospital di Belvedere Marittimo, rivolgendo la mia solidarietà alla clinica e a tutta la comunità di Belvedere Marittimo.
Un gesto, quello di stasera, che turba particolarmente perché perpetrato all’interno di una struttura di riferimento per tanti cittadini del nostro territorio. Confidiamo che attraverso il lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine sia fatta immediatamente luce sull’inquietante accaduto”.
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