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Santa Maria del Cedro, gli alunni del Borsellino all’Opificio Calabria

Visita guidata nel laboratorio di Opificio Calabria per i bambini della scuola primaria. Tra tradizioni e natura, alla scoperta delle radici del passato e dei sapori della terra.


Costruire un rapporto fecondo con la tradizione e la natura: una sfida educativa che si è materializzata nell’ interazione tra il mondo produttivo e l’esperienza scolastica.

Le classi III, IV e V della scuola Primaria del plesso centrale dell’Istituto comprensivo Paolo Borsellino di Santa Maria del Cedro, guidato da Patrizia Granato, hanno visitato l’Opificio Calabria, un laboratorio tra i più innovativi della zona, creato dai giovani imprenditori Francesca, Marco e Giovanni.

Liquore al cedro, crocette, confetture di fichi e marmellate di cedro, fichi ricoperti al cioccolato. Si è trattato di un viaggio fra i sapori agrodolci della Calabria, dalla produzione ai percorsi degustativi. 

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I piccoli studenti, accompagnati dalle docenti Loredana Liserre, Mafalda Durante, Rosanna Biondi e Tiziana Ruffo, hanno avuto modo di conoscere più da vicino la lavorazione artigianale di frutti pregiati come il cedro e i fichi. All’interno dello spazio attrezzato i giovani visitatori hanno da subito sottolineato di avere l’acquolina in bocca per il piacevole profumo di quei dolciumi; hanno farcito con le loro mani i fichi secchi e nel contempo posto interessanti domande ai giovani imprenditori dell’opificio.

Molta curiosità ha destato la stanza della cioccolata mostrata dalla dipendente Mara: vedere da vicino quelle mezzelune di cedro candito che magicamente venivano ricoperte da cioccolato fondente ha lasciato visibilmente tutti a bocca aperta.

Un’esperienza pratica di apprendimento scolastico, una proposta didattica che ha inteso avvicinare i piccoli studenti ai temi dell’ambiente, della natura, della sostenibilità.

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A Santa Maria del Cedro, la raccolta del frutto sacro agli ebrei avviene, di solito, tra la metà di ottobre e tutto il mese di novembre. L’iniziativa dell’Istituto comprensivo rientra negli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile. Una festa della cultura, quella realizzata all’Opificio, che si è conclusa con la coinvolgente lettura di brani tratti dal Canto di Natale di Charles Dickens. Accattivante l’interpretazione di Letizia Falzone, apprezzata scrittrice locale, che ha sottolineato il messaggio più importante di Dickens: “non importa quale sia la nostra età e quanto gravi siano gli errori da noi commessi: c’è sempre tempo per migliorare. Purché lo si voglia davvero”.

Redazione

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