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Mare verde in Riviera dei Cedri, cosa è il fenomeno che rovina le vacanze estive

Molte segnalazioni dei bagnanti. Cosa c’è dietro il mare verde in Riviera dei Cedri? Di certo non è un fenomeno che interessa solo questo territorio.

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Nelle scorse ore la guardia costiera del Cricomare di Maratea ha effettuato prelievi di acqua di mare lungo la Riviera dei Cedri. A Infopinione viene spiegato che la capitaneria di porto ha ricevuto numerose segnalazioni da parte di bagnanti circa le pessime condizioni del mare.

Per questo motivo è intervenuta in autonomia per effettuare campionamenti nei punti più sensibili, stando al numero delle segnalazioni, per poi inviare quanto raccolto al laboratorio di Cosenza dell’Agenzia per l’Ambiente della Regione Calabria (Arpacal). La scorsa settimana è avvenuto qualcosa di simile e le analisi non avevano evidenziato valori di sostanze inquinanti oltre la soglia.

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Immagine di sabato 22 luglio 2023

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Mare verde in Riviera dei Cedri: cosa è successo?

Nello scorso week end in molti (anche chi scrive in prima persona, ndr) hanno constatato una insolita colorazione verde delle acque del Mar Tirreno, particolarmente a ridosso della costa e per decine di metri verso il largo.

Il fenomeno è diventato un tormentone nelle lamentele di quanti, residenti e turisti, hanno visto così rovinato il proprio fine settimana di relax al mare. Tra sabato 22 e domenica 23 luglio 2023, chi aveva scelto questa soluzione per trovare scampo all’ondata di calore di questi giorni è rimasto dunque deluso.

Anche con la consapevolezza di essere al cospetto, molto probabilmente, di un fenomeno del tutto naturale, fare il bagno nel mare verde risulta una pessima esperienza, per la sensazione di “sporco” che la sostanza verdognola galleggiante in superficie lascia sulla pelle e per un odore che a molti può risultare sgradevole.

Risultato? Molti bagnanti hanno deciso di lasciare la spiaggia, trovando insostenibile resistere al caldo di questi giorni senza rinfrescarsi in mare. Molti altri hanno deciso di restare e di “sopportare” lo stato delle cose.

Anche noi siamo stati contattati da alcuni lettori che chiedono di sollevare la questione della quale, pare, nessuno tra le istituzioni voglia occuparsi. “Secondo noi è fognatura“, ci ha detto un turista, ma se così fosse – abbiamo risposto dopo un sopralluogo in spiaggia – si sentirebbe il cattivo odore proprio delle deiezioni. E così non è.

Fioriture algali: un fenomeno naturale sempre più diffuso

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foto: Pino Maulicino

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Qualcun altro ci ha chiesto di “rassicurare” sulla naturalità di questi fenomeni. Dopo aver chiarito che questo compito spetterebbe all’Agenzia regionale per l’ambiente della Calabria, non possiamo che rimandare a una recente lettera aperta del Commissario straordinario Arpacal Emilio Errigo, nella quale ha affermato: “Il mare della Regione Calabria è vivo, balneabile e gode di buona salute”.

Tolta questa, al momento non c’è un’altra presa di posizione precisa da parte delle istituzioni preposte sulla natura effettiva del fenomeno e, dunque, sulle sue cause. Se non è possibile escludere che si tratti di inquinamento (e di contro non è possibile affermarlo con certezza), allora ci si affida a quanto finora espresso in casi simili.

Torniamo indietro a due estati fa, quando proprio l’Arpacal diffuse una comunicazione ufficiale sulla vicenda “mare verde” lungo le coste di tutta la Punta dello Stivale, Riviera dei Cedri compresa. In essa, in sintesi, si affermava che il fenomeno deve essere inquadrato come fioritura algale.

Il dettaglio delle informazioni diffuse dall’agenzia calabrese è consultabile a questo link. In questo articolo ci limitiamo a riportare quanto sostenuto da Arpacal in merito alle cause: “Il fenomeno della fioritura algale ‘compare’ quando c’è compresenza di diversi elementi: forte aumento della temperatura dell’acqua del mare e dell’aria, con mare calmo piatto e placido, e una elevata concentrazione di nutrienti, quali azoto e fosforo, che per gran parte delle volte è di origine antropica, ossia provocata dall’uomo, tramite l’uso dei fertilizzanti agricoli, detersivi, acque non correttamente depurate“, informava l’Arpacal.

Il Mare Verde non è un fenomeno della Riviera dei Cedri

Dunque: il mare verde in Riviera dei Cedri sarebbe un fenomeno naturale, non pericoloso per la salute dell’uomo, ma proprio da quest’ultimo favorito in qualche modo. Attraverso ad esempio la fertilizzazione dei campi. Oppure – è una teoria – parte dei nutrienti che favoriscono la proliferazione delle fioriture algali arriverebbe anche dalle acque depurate.

Di certo, non si tratta di un problema esclusivo della costa tirrenica. Mal comune mezzo gaudio? Forse: questo non vuol dire che il fenomeno non esista. E se il fenomeno descritto è un problema, le soluzioni vanno ricercate proprio perché interessa molte parti d’Italia e quindi molte persone.

A tal proposito segnaliamo due letture. Una è “Mare verde a Napoli, le analisi dell’acqua mostrano la presenza di fitoplanton non tossici” dal portale Geopop che fa luce su quanto avvenuto pochi giorni fa lungo la costa partenopea e che ha visto l’intervento esplicativo dell’agenzia ambientale di quella Regione (leggi).

L’altra lettura che consigliamo è “Perché il mare sta diventando verde” su Wired Italia (leggi) che oltre a citare il recente caso di Napoli, illustra come lo stesso fenomeno riguardi gli oceani nella loro generalità e approfondisce la tesi delle cause legate all’attività dell’uomo.

Un fenomeno tutt’altro che locale e limitato, ma diffuso su circa il 56% della superficie marina globale che sta velocemente cambiando colore, diventando sempre più verde“, scrive Kevin Carboni su Wired.

Mare balneabile Riviera dei Cedri da Tortora a Belvedere Marittimo

C’è infine un altro aspetto da considerare: attualmente il mare della Riviera dei Cedri è quasi interamente balneabile. Come si apprende consultando il Portale acque del Ministero della Salute, da Tortora a Belvedere Marittimo, risulta una sola “area rossa”.

mare verde canale revoce scalea
foto: Portale Acque Ministero della Salute

Ovvero 100 mt dx Canale Revoce a Scalea, un tratto di mare “temporaneamente vietato per inquinamento” sul quale però lo stesso portale offre elementi quanto meno discutibili. La scheda di dettaglio “Criticità stagione attuale”, infatti recita: “Nessuna criticità trovata”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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