La guardia di finanza ha effettuato dei sequestri a Tortora a seguito di presunte occupazioni di demanio fluviale. Negli anni, i proprietari di alcuni terreni avrebbero spostato le recinzioni, inglobando migliaia di metri quadrati di suolo pubblico.
La guardia di finanza ha effettuato nei giorni scorsi nuovi sequestri di aree demaniali occupate abusivamente nei pressi del fiume Noce, nel Comune di Tortora, denunciando all’autorità giudiziaria alcuni responsabili.
La circostanza, non confermata dalla tenenza di Scalea per mancanza di autorizzazioni, trova riscontro a livello comunale quanto meno per la parte “tecnica”. Il sindaco del Comune di Tortora, Toni Iorio, conferma infatti che da mesi, quasi a cadenza settimanale, i finanzieri stanno svolgendo ricognizioni sull’area in questione con la collaborazione dei dipendenti dell’ufficio Tecnico comunale ed effettuando sequestri.
In sostanza – è emerso da alcune verifiche da noi eseguite – negli anni, alcuni proprietari di terreni in un’area nei pressi della sponda tortorese del fiume Noce, avrebbero “spostato” in avanti, verso il corso d’acqua, i limiti dei propri appezzamenti, realizzando talvolta recinzioni con diversi materiali e – questa l’ipotesi dei finanzieri – occupando aree del confinante demanio fluviale.
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Le occupazioni misurerebbero al massimo qualche decina di metri in lunghezza, ma in termini di superficie si tratterrebbe complessivamente di qualche migliaio di metri quadrati di patrimonio pubblico occupato senza titolo.
Quali che siano le motivazioni che hanno spinto i privati a tale atteggiamento, resta un principio incontrovertibile, ben esplicato dalle parole di Iorio: “L’ipotesi è che si tratti di demanio che, in quanto tale, è inalienabile”.
Secondo quanto fin qui emerso sulle operazioni della finanza, probabilmente ancora in una fase preliminare coperta da segreto istruttorio, le ipotesi di reato sarebbero di occupazione abusiva di demanio, danneggiamento e deturpamento ambientale, violazioni in materia urbanistica e paesaggistica.
Oltre alle verifiche sul campo da parte di finanza e tecnici comunali sarebbero in corso accertamenti per capire se esista traccia di autorizzazione all’allargamento delle aree o, comunque, di spostamento delle recinzioni.
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