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Catanzaro: polizia di Stato perquisisce giovane per estremismo in operazione nazionale [VIDEO]


Un giovane è stato perquisito a Catanzaro dalla Digos nell’ambito di una vasta operazione della polizia di Stato contro estremismo di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

Un giovane è stato perquisito dalla Digos a Catanzaro nell’ambito della vasta operazione a livello nazionale nei confronti di giovani evidenziatisi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

L’attività, svolta dalla Digos locale e delegata dalla procura dei minorenni di Bologna, ha riguardato un 17enne residente nel capoluogo calabrese. Il giovane era emerso quale partecipante a un gruppo WhatsApp, di cui ha fatto parte un altro minore già arrestato lo scorso anno per addestramento con finalità di terrorismo. All’interno del gruppo sono stati condivisi contenuti correlati all’estremismo islamico e all’ideologia nazifascista.

L’operazione di Catanzato rientra in una più vasta attività di prevenzione e contrasto dell’estremismo, coordinata dalla direzione centrale della polizia di prevenzione. Nella mattinata odierna, la polizia di Stato ha eseguito complessivamente 22 perquisizioni, delegate dalle procure della repubblica presso i tribunali per i minorenni territorialmente competenti, nei confronti di giovani tra i 13 e i 17 anni.

All’esito delle attività sono stati rinvenuti e sequestrati i dispositivi telefonici e informatici in uso agli indagati, che verranno successivamente analizzati. Le preview hanno comunque permesso di rilevare la presenza di numerose chat d’area estremista, sia di matrice jihadista sia suprematista, con contenuti d’interesse quali immagini di guerriglieri armati e armi da fuoco.

In alcuni casi, sono stati raccolti riscontri alle ipotesi investigative con il rinvenimento presso i domicili di indagati di componenti per la realizzazione di molotov, bilancini per la pesa di polvere da sparo, manuali e documenti di matrice suprematista e nazionalsocialista, riproduzioni di armi da sparo, giacche militari da combattimento, passamontagna anche di tipo militare, materiale per l’addestramento soft air e una divisa delle SS.

Cosa è emerso dall’attività investigativa

Le attività hanno confermato il trend di un progressivo innalzamento del coinvolgimento di minorenni in contesti di devianza e criminalità minorile in ambiti di eversione e terrorismo interno ed internazionale.

In questo contesto, il web riveste un ruolo determinante in molti percorsi di radicalizzazione dei più giovani, essendo un vettore essenziale per la divulgazione di contenuti ai fini dell’indottrinamento, del proselitismo in chiave radicale e dell’addestramento.

Si riscontra una forte inclinazione alla ricerca di contenuti di matrice antisemita e confessionale, spesso associata a preoccupanti fascinazioni per ambienti estremisti e terroristici caratterizzati dall’esaltazione della violenza.

Il processo di radicalizzazione, dalla prima esposizione a materiale terroristico alla pianificazione e esecuzione dell’attacco, avviene con tempi notevolmente ridotti, talvolta in sole alcune settimane. A livello europeo, i giovani, anche infraquattordicenni, sono i soggetti maggiormente esposti al rischio di radicalizzazione violenta, con un incremento della presenza di minori impegnati nella diffusione sul web di contenuti estremisti e violenti.


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