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Maratea: al Museo di Palazzo De Lieto la mostra fotografica “Simbiosi” di Manuela Marotta


“Simbiosi”, la mostra fotografica di Manuela Marotta, sarà inaugurata al Museo di Palazzo De Lieto di Maratea. Un progetto che esplora il legame profondo tra uomo e natura, nato durante la pandemia.

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Sabato 30 agosto, alle 18 e 30, il Museo di Palazzo De Lieto di Maratea ospiterà l’inaugurazione della mostra fotografica “Simbiosi” di Manuela Marotta. L’esposizione, che sarà visitabile gratuitamente fino al 28 settembre, offre un viaggio visivo profondo e intimo che esplora l’indissolubile legame tra l’essere umano e la natura.

La mostra è aperta al pubblico da martedì a domenica, con orario continuato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.

La serie, composta da 20 fotografie in bianco e nero, è stata interamente realizzata a Maratea, luogo che per l’artista rappresenta non solo il contesto visivo del progetto ma anche la sua terra natale. L’autrice ha cercato di catturare un paesaggio “selvaggio e primordiale”, attraversato da corpi umani e animali che si fondono con le rocce, si integrano e si mimetizzano. L’intento è quello di creare un dialogo visivo e sensoriale, fatto di appartenenza, armonia e interdipendenza.

L’idea della mostra è nata in un momento cruciale per tutta l’umanità: il periodo della pandemia. La pausa forzata ha permesso all’artista di tornare a Maratea e di riscoprire la sua terra d’origine con uno sguardo nuovo, apprezzando il benessere che deriva dal contatto con i ritmi più lenti e naturali. Questo momento di fragilità collettiva ha dato forma a un progetto che incarna un forte senso di appartenenza al territorio e, al tempo stesso, un messaggio universale.

Secondo Manuela Marotta, l’intento della mostra va oltre l’estetica, facendosi profondamente riflessivo. L’esposizione è un invito a riconnettersi con ciò che è essenziale, autentico e condiviso, riconsiderando il nostro posto all’interno di un ecosistema interconnesso. La scelta del bianco e nero non è casuale: il suo linguaggio è stato utilizzato per sottolineare la fusione tra soggetti e ambiente, rendendo a tratti i confini tra l’umano e l’elemento selvatico quasi indistinguibili.

Il progetto espositivo, composto da 20 immagini, sarà arricchito da testi poetici e riflessivi e dalla proiezione di un video. L’artista, nata a Maratea nel 1976 e specializzata in post-produzione fotografica, sente il profondo desiderio di valorizzare il patrimonio culturale e naturale della sua terra anche attraverso linguaggi visivi contemporanei.

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