PRAIA A MARE

Ospedale di Praia a Mare, reparti chiusi: consigliere in catene

Spoliazione dell’ospedale di Praia a Mare. Non si nasce più. Da oggi il consigliere comunale Francesco Senatore protesta contro la chiusura dei reparti di ginecologia e pediatria. Si è incatenato ad una panchina davanti all’ingresso dell’ospedale.


PRAIA A MARE – Francesco Senatore, consigliere di maggioranza del Comune di Praia a Mare, si è incatenato all’ingresso dell’ospedale di Praia a Mare.

La protesta è eclatante. Ed è la reazione alla decisione del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Francesco Petramala di chiudere i reparti di ginecologia e pediatria.

Un gesto estremo, quello di Senatore, a difesa della struttura ospedaliera praiese che serve anche i comuni limitrofi. Appresa la notifica della delibera Asp, Senatore, si è munito di catena e lucchetto. Si è quindi recato presso l’ospedale di località Santo Stefano e si è incatenato al suo ingresso. Una protesta che parte dal “cittadino Senatore” prima ancora che dal politico, contro un provvedimento privo del requisito d’urgenza e della necessaria concertazione con le parti.

“Come amministrazione comunale – spiega Senatore – avevamo chiesto di potenziare i reparti di chirurgia e cardiologia con una sala di rianimazione. Strumento indispensabile in caso di complicazioni postoperatorie. In cambio eravamo anche disposti a negoziare sui due reparti. Ma con questa decisione si procede allo smantellamento di reparti che operavano con efficienza e per i cui servizi, spesso, la vicinanza all’ospedale è cruciale. Il tutto penalizzando classi deboli come donne e bambini”.

Il consigliere Francesco Senatore incatenato di fronte l’ospedale di Praia a Mare

Cosa prevede l’Asp per l’ospedale di Praia a Mare

Lo smantellamento è frutto di un nuovo assetto organizzativo che l’Asp intende raggiungere procedendo ad una riorganizzazione urgente di tredici presidi ospedalieri della provincia e che, a quanto si legge nella delibera, è motivato da carenze di personale, dal ricorso eccessivo a straordinari e turni aggiuntivi e dalla mancanza di una corrispondenza qualitativa e quantitativa tra le prestazioni offerte e le utenze.

Sempre stando alle premesse dell’atto aziendale il periodo estivo in corso complica questa situazione con un maggior numero di richieste a fronte di minor personale causa ferie.

La soluzione prospettata dall’Asp è quella di accorpare determinati reparti. Nel caso di Praia a Mare, ginecologia e pediatria passano, personale incluso, sotto la gestione del Presidio ospedaliero di Cetraro.

Una soluzione che favorirebbe le strutture private

“Ciò comporterà – spiega Senatore con un esempio – in caso di emergenze per gli utenti di Praia a Mare e Tortora, una distanza eccessiva da coprire, aumentando i rischi. Mi oppongo alla definizione di ospedale di frontiera per il presidio praiese e mi sorgono dei dubbi. Come mi chiedevo se non accordare la sala rianimazione poteva essere un modo per svuotare chirurgia ora mi chiedo anche se questa decisione di cancellare due reparti non vada a favorire i privati dislocati sul territorio”.

In effetti i due ospedali più vicini, ovvero Cetraro e Lagonegro, distano entrambi circa 30 chilometri, mentre Belvedere Marittimo, che ospita cliniche private, dista poco meno di 20 chilometri. In ogni caso significherà mettersi in viaggio sulla Ss 18 o sulla Fondovalle del Noce, tristemente note per la loro pericolosità.

“Come amministrazione comunale avevamo sensibilizzato il direttore Petramala. Non può non fornire una risposta e disporre la chiusura di due reparti con una di quelle decisioni calate dall’alto di cui siamo stufi e prima di adottare le quali bisognerebbe essere presenti sul territorio”.

Franco Senatore, dalla panchina su cui siede incatenato, raccoglie delle firme contro questa decisione penalizzante per il territorio e si dice intenzionato a proseguire la sua protesta anche nei prossimi giorni. Finché non si giunga ad una soluzione.

Interviene anche An

A tal proposito interviene anche il coordinatore di An dell’alto Tirreno, Giuseppe Forestieri: “Tutti i circoli di An dell’Alto Tirreno cosentino condividono l’iniziativa di Franco Senatore. A volte servono forti iniziative come la sua per far capire il valore di un presidio ospedaliero per un territorio. È il caso di avviare immediatamente un tavolo di concertazione politico-istituzionale che, sorvolando gli schieramenti politici, possa incidere nelle scelte verticistiche sulla salute pubblica. Noi – conclude Forestieri – siamo pronti a discutere e a trovare soluzioni che siano alternative alle scellerate scelte di chiusura di ospedali o di singoli reparti”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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