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Tortora, depurazione: nessun sequestro

L’inchiesta della Procura di Paola non tocca Tortora
Ma la caduta d’immagine potrebbe gravare sul turismo

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DI
MARTINO CIANO
(da Il Domani di Calabria)


TORTORA – Nessun problema, almeno per il momento. La bufera che ha investito vari paesi dell’alto tirreno cosentino, e che ha decretato il sequestro di diversi impianti di depurazione, non ha toccato Tortora.

 

Importante segnalare la totale assenza di chiazze sospette che sono comparse, per ovvi fattori climatici, solo durante i nubifragi di questi ultimi giorni che hanno suggestionato il mare e di conseguenza il suo moto ondoso.

 

Ma l’inchiesta ha suscitato clamore e pessimismo soprattutto in chi attende la stagione turistica, ormai entrata nel vivo. Alcuni si chiedono perché solo adesso si prendono queste drastiche decisioni, alimentando una spirale di notizie che non giova all’immagine della Calabria?

 

Se guardiamo al caso tortorese, i depuratori di Via Falconara e di Sansago, hanno riempito innumerevoli volte le pagine della stampa locale e non. Il depuratore assassino di Via Falconara, più di tutti, ha suscitato manifestazioni di piazza e sono anni che non si riesce a trovare una soluzione definitiva al problema.

 

Già nella riunione del 24 agosto 2007 in maniera ammiccante, l’ingegner Casasanta, in qualità di rappresentante della SMECO, che allora gestiva il depuratore di Falconara, dichiarò che «il depuratore è inefficiente perché incapace di sopportare i tanti liquami versati nel periodo estivo, sovraccaricandosi di circa 5 volte in più rispetto alla portata per la quale è stato progettato», aggiungendo «che tale sovraccarico blocca il processo biologico, facendo così funzionare l’intero depuratore solo al cinquanta per cento e lasciando il resto del lavoro all’azione naturale del mare, grazie alla lunga tubatura sottomarina nella quale sono presenti dei diffusori che fanno da filtro. Il risultato non è certo un’acqua cristallina ma di colore giallo – verde».

 

Quella dichiarazione così sincera e pungente, provocò un clamore non indifferente tra la gente, eppure nessuno intervenne. Anche l’anno scorso le segnalazioni dei cittadini hanno invaso i mass – media fin dal mese di aprile, eppure si è dovuta attendere la manifestazione di uno sparuto gruppo di disperati per far muovere dalle proprie poltrone i rappresentanti locali e regionali.

 

Anche per quest’anno non si sa come andranno le cose, e tra sequestri e proclami pessimisti, a pagare sono tutti, visto che l’unica risorsa rimasta è il turismo. Mentre si fa forte la paura che i vari indagati se la caveranno con lo scarica barile e il buonismo della giustizia.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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