Sequestrati altri due depuratori del Tirreno cosentino
Si tratta di quelli di Guardia Piemontese e di Fuscaldo
DI GESTIONE
ALTO TIRRENO – Sigilli ai depuratori di Fuscaldo e Guardia Piemontese nella giornata di venerdì 10 luglio. Non si arresta, dunque, l’ondata di sequestri sull’alto Tirreno cosentino ad opera della Procura della Repubblica di Paola.
Sono otto, ora, gli impianti di depurazione finiti sotto la gestione forzata dell’autorità giudiziaria. I Comuni interessati finora sono Santa Maria del Cedro, Grisolia, Maierà (due impianti), Diamante, Aieta e, appunto, Fuscaldo e Guardia Piemontese.
La Procura di Paola, però, conferma che l’inchiesta, iniziata nei giorni scorsi in seguito alle denunce da parte dei turisti per il mare sporco, è in divenire. Altri sequestri, dunque, potrebbero essere effettuati nei prossimi giorni.
Da Fuscaldo, intanto, giungono le dichiarazioni del primo cittadino, Davide Gravina.
“Da parte dell’amministrazione comunale – afferma Gravina – c’è rispetto per l’operato degli organi giudiziari anche se ribadiamo la convinzione di aver operato coscientemente e con interesse quotidiano affinché i controlli sull’impianto di località Maddalena, risultassero continui ed incessanti.
L’impianto di depurazione in questione – prosegue il sindaco di Fuscaldo – è uno dei migliori del Tirreno e la gestione della Smeco è svolta con professionalità e competenza. Non a caso, dalle analisi inviateci dall’Arpacal nei primi mesi del 2009, nessuna anomalia veniva segnalata, così come riscontrato dalla centralina installata mesi addietro.
Resta la necessità di risolvere un problema che non può e non deve interessare solo le realtà locali ed i comuni. Urge creare un’azione sinergica, fare sistema e agire per la risoluzione. È impensabile – conclude Gravina – che il nostro comprensorio venga lasciato solo”.