Si sollevano dubbi per le incongruenze sui dati e tra i due filmati
Scompaiono reti da pesca e fusti. Il Catania 3 miglia più a Nord
DI GESTIONE
CETRARO – Cunsky: caso chiuso. Si tratta del Catania, affondato nel 1917, nella stiva non ci sono fusti. Queste le conclusioni tratte dal Governo italiano in seguito alle analisi effettuate dalla Mare Oceano.
Le cose potrebbero non stare così. Il condizionale continua ad essere d’obbligo. Nei gironi successivi all’annuncio del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, da diverse parti si sono sollevati dubbi sulle conclusioni tratte da Stato e organi inquirenti.
Ad esempio, il Wwf ha riscontrato incongruenze sulle coordinate: il punto in cui giace il Catania è a circa 3 miglia marittime più a nord rispetto al luogo in cui la Copernaut Franca, su commissione della Regione Calabria, filmò il relitto il 12 settembre scorso.
Il luogo ufficiale di affondamento del Catania, tra l’altro, è noto e riportato su registri ufficiali da decine di anni.
Le immagini realizzate 48 giorni fa mostravano il relitto di un mercantile lungo più di 100 metri, ricoperto di vecchie reti da peschereccio. Sul fondale e da un oblò, si scorgevano fusti di metallo.
Dal filmato realizzato dalla Mare Oceano e diffuso dal ministero dell’Ambiente e dall’Antimafia, sono scomparse le reti.
Il Catania, lo ricordiamo, è una nave passeggeri affondata da un U-boat tedesco durante le prima guerra mondiale, nel 1917. Questo genere di relitti sono noti ai pescatori e spesso sono segnati sulle carte nautiche perché d’intralcio alla pesca a strascico. Il relitto filmato a settembre è pieno di reti perché, presumibilmente, non noto. Un relitto invece ben noto come il Catania non ha reti.
Anche i fusti sono scomparsi tanto che in conferenza stampa venne detto dal procuratore di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, che “la stiva è vuota, non ci sono fusti”.
Eppure, la stessa Prestigiacomo aveva affermato che “i primi esiti delle ricerche non escludono la possibilità che i fusti contenuti nel relitto possano contenere rifiuti pericolosi o radioattivi e per questo il programma di indagini della ‘Mare Oceano’ proseguirà col prelievo di sedimenti dai fondali, di carotaggi in profondità e col prelievo di campioni dai fusti”.
Fusto si, fusto no. Confusione.
Infine 103 metri: è la lunghezza del relitto indicato come il Catania fornita in conferenza stampa. 95,8 metri quella, invece, indicata dai registri.
Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia, scrive alla Prestigiacomo e al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso e chiede con urgenza “una perizia pubblica e comparata dei video per fugare ogni dubbio e accertare appieno la verità sull’identità e il contenuto della nave affondata a Cetraro”.