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Tortora, discarica di amianto in via Cutura

Gli abitanti di via Cutura segnalano lastre di Eternit
Chiappetta dal municipio promette interventi rapidi

bigmat fratelli crusco grisolia

DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – “Presso quel bidone della spazzatura qualcuno ha abbandonato da tempo delle lastre di eternit avvolte in involucri di plastica nera per nasconderle meglio”.

La denuncia parte da alcuni preoccupati abitanti di via Cutura, strada periferica del quartiere Marina nel Comune di Tortora.

Nel sito indicato dai cittadini vi sono due accumuli di materiale, probabilmente ricavato dall’amianto, imballato con cura. A causa di un piccolo rogo, probabilmente accidentale, la plastica di uno dei due si è consumata lasciando fuoriuscire le ben note onduline di materiale cancerogeno del tipo utilizzato per coperture. Nell’area, inoltre, è presente anche una grande quantità di rifiuti ingombranti.

“Abbiamo ricevuto segnalazione su quel sito – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Franco Chiappetta – e ci stiamo adoperando per la rimozione ma, in questi casi – ha aggiunto – bisogna seguire una procedura piuttosto complicata e reperire le somme necessarie alla bonifica che risultano anche piuttosto ingenti”.

Mentre i costi, secondo l’amministrazione comunale, si aggirano intorno alle migliaia di euro, soprattutto tenendo conto delle quantità, la procedura di bonifica prevede il ricorso a una ditta specializzata nel trattamento di questi materiali pericolosi.

Questa, in prima istanza, predispone un piano di risanamento. Vengono prelevati dei campioni da inviare all’Asp per le analisi e dopo almeno 40 giorni si procede alla rimozione. In questo particolare caso, le onduline rinvenute in via Cutura dovranno essere cosparse di  un collante speciale per bloccare le fibre e poi, avvolte in imballi speciali, saranno caricate su camion e avviate allo smaltimento da operatori dotati di attrezzatura adeguata: tute usa e getta, mascherine e guanti protettivi.

Il ritrovamento di via Cutura, però, è anche indice di un atteggiamento incivile da parte di privati che, a tutti gli effetti, si prefigura come reato ambientale passibile di sanzioni. Spesso, la perifericità dei siti di raccolta rifiuti, come nel caso specifico tortorese, fornisce ampia copertura al comportamento di questi trasgressori.

Ma la presenza dell’amianto, il cui impiego è fuori legge dal 1992, è un problema nazionale. Da dati del Cnr, si apprende che in tutto lo stivale vi sono circa 32 milioni di tonnellate di materiale contenete amianto ancora da bonificare. Quindi, le difficoltà che si possono registrare sul nostro territorio si ripetono un po’ ovunque. In paesi europei come la Germania la Francia l’amianto viene reso inerte e riciclato per costruire strade. In Italia, al massimo, viene interrato nelle poche discariche adatte però a costi altissimi da sostenere da parte del cittadino.

Ma la pagina più oscura di questa vicenda è scritta dalle cifre sui morti d’amianto: 3 mila vittime l’anno per malattie correlate all’esposizione all’asbesto. Milleduecento casi di mesotelioma, forma letale di cancro ancora senza cura.

bigmat fratelli crusco grisolia

About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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