Legambiente, Riviera dei Cedri in chiaroscuro

Legambiente pubblica i rapporti Guida blu e Mare Monstrum
Belvedere è al top, bene Diamante, bocciate Praia e Scalea

DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Riviera dei Cedri in chiaroscuro. Le eccellenze di Belvedere, Bonifati e Diamante. Le brutture di Scalea e Praia a Mare.

Almeno secondo due rapporti annui prodotti da Legambiente: Guida blu, graduatoria sulla qualità ambientale delle località turistiche costiere e Mare monstrum, il dossier sulle minacce dell’uomo al mare e alle coste nostrane.

Secondo Guida blu, tra i 22 comuni della Riviera che si estende da Tortora a Paola, è Belvedere Marittimo (foto)  il centro balneare più virtuoso all’insegna del “tre su cinque”.

Tre, infatti, per la città dell’amore, le vele che sintetizzano il punteggio complessivo  ottenuto dai centri balneari in base a 128 indicatori. Ma anche tre stelle per la qualità ambientale e altrettanti petali per il livello di accoglienza.

Seguono Bonifati, con due vele, due stelle e due petali più la segnalazione della spiaggia di Cittadella del Capo e Diamante con una sola vela, una stella, due petali e la menzione per la spiaggia di Cirella.

Fuori da Guida blu importanti centri turistici come Scalea e Praia a Mare, nonostante si tratti di località meta, ogni anno, di molti vacanzieri. I due comuni alto tirrenici, invece, saltano agli onori di Mare monstrum, report sui dieci nemici del mare italiano, al capitolo “ecomostri”.

A partire dall’aviosuperfice di Scalea. “L’aeroporto di terza categoria scaleoto – si legge nel rapporto della principale associazione ambientalista italiana – è stato costruito sotto l’area Sic del Parco del Pollino, accanto al fiume Lao, a 100 metri dal mare e la pista termina sulla Ss 18. Ad oggi – aggiunge – non ha risollevato le sorti economiche della zona ed è pressoché inutilizzato”.

Quanto agli ecomostri praiesi, il dossier Mare monstrum definisce il Borgo di Fiuzzi “Il capostipite” del genere, pur ricordando che “Il giudice di Scalea ha assolto gli imputati dall’accusa di abusivismo edilizio” per questa struttura “Di 52 mila metri cubi – prosegue il rapporto – su un’area Sic, giusto di fronte all’isola di Dino”.

“Un’intera collina trasformata in hotel”. Questa, invece, la definizione che Mare Monstrum affibbia all’altra costruzione in corso a Praia a Mare e considerata ecomostro da Legambiente. Anche in questo caso vengono rimarcate le vicende giudiziarie che hanno segnato la realizzazione dell’imponente albergo.

Opere, queste, che continuano a dividere i cittadini tra chi sposa le tesi degli ambientalisti e chi, invece, vedendo in esse possibilità di sviluppo economico per il territorio, vorrebbe che venissero definitivamente portate a compimento.