Presidente Aiop lamenta i mancati onorari da Regione e Asp
Enzo Paolini: “Le somme non si vedono e non si vedranno”
DI ANDREA POLIZZO
COSENZA – “Piuttosto che proporre sospensioni degli accreditamenti, Regione ed Asp pensino a pagare le prestazioni erogate dalle case di cura private per tutto il 2009 e fino ad oggi. Non è così che si ripianerà il buco nelle casse della sanità calabrese”.
Enzo Paolini (foto), presidente dell’Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, lamenta i mancati pagamenti che, anche dopo interrogazione del Prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, erano stati promessi proprio per oggi, 27 luglio 2010.
“Le somme – commenta laconico il presidente Aiop – non si vedono e credo che non si vedranno”.
Per le strategie che l’Aiop intende mettere in campo, Paolini resta abbottonato e rimanda alla conferenza stampa indetta per venerdì prossimo a Lamezia Terme alla quale è atteso anche il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.
In quella occasione, è molto probabile che al governatore calabrese venga prospettato con forza un dato riportato anche nel corso di un recente Consiglio comunale da Riccardo Ugolino, consigliere di minoranza di Belvedere: “I 213 milioni di euro della spesa per la ospedalità privata – ha detto Ugolino – sono solo il 6,44 per cento della spesa sanitaria complessiva”. Dati confermati anche dal presidente Aiop che si dice convinto: “Non sono di certo le case di cura accreditate il cancro della sanità calabrese”.
Altro nodo da sciogliere al più presto è quello relativo alla firma dei contratti per il 2010.
“Le case di cura – ha affermato il presidente Aiop – non possono firmare per un semplice motivo: un minuto dopo dovrebbero portare i libri in tribunale per l’evidente insostenibilità dei bilanci, licenziare e chiudere. Per evitare questo epilogo, causato dalla burocrazia regionale – ha aggiunto Paolini – l’Aiop dialoga con Scopelliti. Giusto tenere un occhio ai costi – ha aggiunto – ma servono soluzioni condivise e che incidano sugli sprechi senza penalizzare aziende produttive, i pazienti che ad esse si rivolgono e i lavoratori che da esse dipendono”.
Le case di cura accreditate forniscono 2.519 posti letto, il 34,2 per cento di quelli complessivi, oltre ad impiegare un consistente numero di lavoratori. I tagli per oltre 40 milioni di euro, proposti dalla neoeletta Giunta regionale, creano forte apprensione in questo settore “Le cui prestazioni – come ha sostenuto in consiglio Ugolino – costano alla Regione sei volte in meno rispetto al servizio pubblico”.