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Tortora, dissesto idrogeologico nelle frazioni montane

Frana a San Sago ostruisce strada e crea disagi alla circolazione
Paura per un’abitazione. Abitanti denunciano: “Succede spesso”

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DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Il dissesto idrogeologico, complici le forti piogge di questi giorni, ha fatto sentire il suo peso sulle frazioni montane del comune di Tortora.

Nella mattinata di ieri si è registrata una consistente frana di materiale roccioso in località San Sago (foto) che ha invaso il tratto viario che collega questa contrada con il Fondovalle del Noce.

A causare lo smottamento, il torrente che si origina dalla sorgente della frazione San Quaranta e che, attraversando proprio San Sago, si riversa nel fiume Noce. Secondo gli abitanti della frazione, l’accumulo sulla sede stradale è stato generato dalla presenza di un punto di raccolta dell’acqua a bordo strada.

I cittadini sostengono che, essendo stato realizzato “a pozzo”, si riempie rapidamente del materiale trasportato dal torrente. Evenienza, questa, che in occasione di forti precipitazioni genera il deposito di grosse quantità di detriti sulla sede stradale e disagi alla circolazione.

Ancor più grave, sostengono gli abitanti di San Sago,  il pericolo che corrono gli occupanti di una abitazione posta al di sotto del punto in cui si genera questo fenomeno che rischiano in ogni occasione che il materiale frani sulla loro casa.

A giudizio di alcuni cittadini della contrada l’opera di raccolta andava realizzata “a vasca” in modo da evitarne l’ostruzione con il materiale trasportato dal corso d’acqua.

La frana di ieri mattina ha provocato il blocco del traffico sia in direzione del fondovalle che verso le altre frazioni montane. Coinvolti in questo disagio anche gli alunni delle scuole con gli autobus costretti, come le altre autovetture, a compiere lunghe deviazioni per raggiungere Marina di Tortora.

Alcune piccole frane si sono registrate anche nella frazione Sant’Elia dove, in tempi rapidi e con l’intervento di mezzi meccanici, è stata ripristinata la circolazione.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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One comment

  1. Le conseguenze del dissesto idrogeologico: costi, spese e ancora spese e costi a carico dei cittadini.

    Il dissesto idrogeologico presente nel nostro territorio è fenomeno di condizionzianamento della capacità d’uso del suolo dal punto di vista sia agricolo che geotecnico (costruzioni residenziali e produttive, reti di servizio, infrastrutture) ed inoltre determina situazioni di pericolo per gli stessi insediamenti e per le infrastrutture (fenomeni alluvionali nelle aree di fondovalle ; instabilità dei terreni sui versanti ) favorendo anche il degrado ambientale.
    Tutto questo non è pura e semplice teoria ma è ciò che ricordo si dai tempi dei miei studi agronomoci e agrotecnici: anni settanta.

    Ma ancora oggi (anno 2010), a distanza di quaranta circa, questiI fenomeni, già presenti allora, hanno subito una notevole accelerazione in frequenza, estensione ed evoluzione, a partire appunto dagli successi (280), come peraltro risulta dagli studi idrogeologici e idrotecnici che sono stati adottati nelle varie fasi di adozione e approvati nei piani regolatori generali e/o piani strutturali comunali e varie piani di zona (lottizzazioni estese dalla località Marina e agli insediamenti della località Sarre).
    Quindi, l’elevata densità del dissesto idrogeologico si riflette sicuramente sulla sicurezza degli abitati e delle infrastrutture.
    Non so se in passato sobo stati segnalati e documentati casi di fabbricati e di strade che hanno richiesto o richiedono tuttora interventi di consolidamento per il recupero della sicurezza statica.
    Aggiungo che alcune frane, comunque, interferiscono inoltre con gli stessi corsi d’acqua, riducendone la sezione idraulica o creando situazioni di possibile sbarramento, con pericolo degli insediamenti distribuiti in fondovalle.
    Concludo dicendo che gli eventuali costi di interventi da attuare per il futuro, al fine di salvaguardare e recuperare anche il patrimonio edilizio, non conosco a quanto ammontano ma è necessario che le Autorità preposte: Governo centrale, Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Tortora debbono preoccuparsi e, come si suol dire, “correre ai ripari”.
    Franco Guerrera.