NuovaMente Tortora ritiene insoddisfacente la risposta data in Consiglio
Chiesta bonifica dei terreni e costituzione come parte civile nel processo
DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – “Non ci riteniamo soddisfatti della risposta fornita dall’amministrazione comunale all’interrogazione che abbiamo presentato sulla vicenda Marlane”.
Giovanni Pagano (foto), rappresentante in Consiglio comunale del gruppo di minoranza NuovaMente Tortora, interviene così a qualche giorno della risposta ottenuta in Consiglio dal sindaco Lamboglia.
“Una eventuale bonifica del terreno – ha detto venerdì scorso il primo cittadino tortorese – non sarebbe di nostra competenza in quanto il terreno della Marlane è situato nel territorio del Comune di Praia a Mare. Attendiamo comunque gli sviluppi del procedimento penale in corso – ha aggiunto Lamboglia – e, per quanto riguarda una costituzione come parte civile dell’ente, pensiamo di affrontare la questione in un prossimo Consiglio”.
La costituzione nel procedimento è tra i principali argomenti sui quali Nmt ha interrogato l’amministrazione.
“Bene la volontà di portare la questione in assise – ha commentato Pagano – ma, dal momento che sarebbe bastato decidere in Giunta, concludiamo che sia indice di mancanza di volontà politica ad assumere questa decisione e, di conseguenza, di tutelare i cittadini tortoresi”.
Diverse le motivazioni che hanno indotto Nmt a richiedere la costituzione dell’ente come parte civile nel processo Marlane e per provvedere o partecipare alla bonifica dei terreni che circondano l’impianto industriale dismesso.
Da un lato, la presenza tra gli operai deceduti per malattie tumorali di diversi cittadini tortoresi. Dall’altro, la vicinanza alle abitazioni delle vie Biagio e Ruggero Pucci con i terreni dell’ex sito industriale nei quali analisi Arpacal indicano la presenza di sostanze nocive alla salute dell’uomo.
L’area Marlane, infatti, è posta esattamente al confine dei comuni di Praia a Mare e Tortora.
Ho notato troppa indifferenza da parte delle amministrazioni locali in merito alla questione Marlane, una indifferenza che mi lascia molto perplesso. La vita di molte persone è stata segnata tragicamente da questa fabbrica che anzichè portare benessere in molti casi ha portato morte. Non si possono giustificare certi silenzi, non si può rimandare a data da destinarsi una questione così importante. Occuparsi del caso Marlane è innanzi tutto una questione di civiltà e di difesa nei confronti dei Tortoresi e di tutti coloro che sono interessati. Qualche manager ritiene che la sicurezza sul lavoro è un capriccio che l’Italia non può permettersi, ma chi è stato chiamato ad amministrare deve in tutti i casi difendere i diritti dei lavoratori e dei suoi concittadini. Spero in uno scatto di orgoglio da parte del MIO comune e la costituzione di parte civile, come avviene e avverebbe ovunque… tranne in Calabria!