150 Unità, riflessioni sul mondo d’oggi

Loscrivitu: contributo di un lettore sull’Italia e l’essere italiani
Scritto critico da un giovane italiano rivolto ai giovani d’oggi


DI ALBERTO CUNTO*

TORTORA – Il 17 marzo 2011 sarà il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. Ma cosa c’è rimasto veramente di italiano al giorno d’oggi?

Da ragazzo 21enne che vive la sua gioventù in questo XXI secolo sono alquanto perplesso nel vedere la deriva transnazionale e globale della società e, specialmente, della gioventù.

Riprendendo un termine coniato da Andrea Polizzo in un articolo di un anno fa, il deficit culturale giovanile è molto alto. Tutto questo perché si sono persi i veri valori che da sempre contraddistinguono il popolo italiano.

Ormai l’italianità non è valore condiviso a più parti sia in politica che nella vita civile. Si è arrivati ad una deriva culturale e di valori che in nessun altro periodo della storia era mai successo. Tutto questo perché?

Il mio pensiero sarà anacronistico rispetto alla realtà quotidiana, ma la società d’oggi vive di troppa libertà di pensiero scordandosi le vere cose importanti della vita. Identità, tradizione, patria, cristianesimo, famiglia. Ecco, questi sono i valori importanti che ogni buon italiano e ogni buon giovane italiano dovrebbe avere in cuor suo perché questi quattro valori dovrebbero essere alla base di ogni buon italiano, sia di destra che di sinistra.

Invece, sempre più, noto nel mondo giovanile ma non solo che questi capisaldi della nostra civiltà che fu maestra di popoli vengono ignorati. I giovani d’oggi sono attratti da falsi miti della tv (vedi Grande fratello), della musica (Club Dogo, J Ax, Mcr, Bandabardò, Bob Marley, ecc.) e del mondo politico (in primis Che Guevara e il mondo anarchico).

La cultura del “nun ci pinzà” ha preso piede e di questo vorrei mettere in guardia prima di tutto i genitori e dare un monito ai miei coetanei.

Il non pensarci alle cose non ha mai portato nulla di buono nella vita e la storia che ci è maestra ce lo insegna. Non avere delle idee e vivere giorno per giorno non ti rende uomo. Essere uomo è avere delle idee, lottare per esse, difenderle e dare anche la vita per loro. Cosa ci guadagni dalla vita ubriacandoti e fumando marjuana senza pensar nulla? Io mi sentirei un uomo inutile, anzi neanche mi sentirei uomo.

Non è bello veder coetanei miei urlare “Dieci, cento, mille Nassiriya” e bruciare il tricolore per cui molta gente è morta e mi rammarica sentire le parole di gente come Renzo Bossi che non si considera un Italiano e sputa contro la nostra amata bandiera. Mi rammarica la nascita di partiti regionali, dalla Lega all’Mpa.

Essere orgogliosi della nostra patria, della nostra nazione con i suoi usi e costumi deve essere alla base di tutto. Non bisogna svendere la propria identità per nessuna ragione al mondo. Non esiste il nord e il sud, esiste soltanto l’Italia.

Essere Italiano vuol dire anche non dimenticarsi dei nostri fratelli istriani e dalmati che ora vorrebbero essere qui con noi a festeggiare e invece sono morti infoibati dalle truppe comuniste dell’infame e vile maresciallo Tito.

Che non mi si definisca fascista dopo queste mie riflessioni. Sono soltanto un ragazzo di 21 anni che ama la propria nazione con la sua cultura, storia e identità e mi piange il cuore vedendo come è stata svenduta.

*Gioventù Italiana – La Destra Alto Tirreno cosentino

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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