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Legambiente Calabria: "Depurazione mal funzionante"

Calabria terzultima in Italia per depurazione
Un disastro ambientale a cui nessuno bada


DI MARTINO CIANO

CALABRIA – Depuratori non a norma, scarichi non allacciati perché all’interno di lottizzazioni abusive o senza rete fognaria, acque reflue sversate impunemente.

E’ il grido d’allarme lanciato da Legambiente Calabria nel rapporto “Acque nere. Dossier sulla mala depurazione”. Dei circa 700 impianti di depurazione tra grandi, medi e piccoli sparsi in tutta la Calabria – documenta Legambiente – la maggior parte non funziona o funziona male. Basti pensare – conclude il rapporto – che tra il 2006 e il 2010 sono stati accertati 1.689 reati legati alla depurazione e a scarichi in mare illegali.

Ben 22 comuni calabresi, tra i quali Scalea e Santa Maria del Cedro, risultano inadempienti alla normativa 1991/271/Ce, sul trattamento delle acque reflue urbane. Una serie di tristi primati che portano la Calabria ad essere la terzultima regione italiana per la depurazione. Nella sola provincia di Cosenza, tra il 2006 e il 2010 ci sono stati 292 arresti e 145 sequestri. Un disastro ambientale che lentamente distrugge l’unico patrimonio della regione: il mare.

E questa volta non è frutto della fantasia di qualche ‘ndraghetista. I dati non mentono ma dall’altra c’è ancora chi vuole mostrare, giustamente, una Calabria diversa. Domani infatti a Cetraro si terrà un incontro per il rilancio del Tirreno, una seduta preparatoria per il grande meeting che andrà in scena a Maggio. Il tutto per risollevare l’immagine di Cetraro e dell’Alto tirreno cosentino in generale, dopo la scottante questione “Nave dei veleni”.

L’iniziativa è organizzata dal direttore di Calabria Ora, Piero Sansonetti e proprio in queste ore ha confermato la propria adesione all’iniziativa anche L’unione nazionale cooperative italiane Calabria, divisione pesca, perché proprio i pescatori hanno pagato le maggiori conseguenze.

La Cunsky, la nave al largo di Cetraro non esiste. La Dda di Catanzaro che ha chiesto l’archiviazione del caso, ne è convinta: “il pentito di ‘ndragheta Francesco Fonti ha detto molte falsità”, ma dall’altra anche un monito dev’essere chiaro, la nave dei veleni non è a Cetraro, ma ciò non vuol dire che tutte le navi dei veleni non esistono.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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