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Emergenza rifiuti, coro di voci contro Melandri

I sindaci del Tirreno reagiscono alle dichiarazioni del commissario
Dal funzionario dito puntato contro politica e amministratori locali

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DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – “I comuni non possono sostituirsi ad altri poteri per la creazione di discariche. Chi dovrebbe trovare soluzioni definitive e non dare palliativi è proprio il Commissario che dovrebbe coordinarsi meglio con gli amministratori. Non vogliamo assolutamente lavarcene le mani, ma lavorare per trovare una soluzione definitiva”.

Quella di Pasquale Lamboglia, sindaco del Comune di Tortora, è solo una delle voci che si sono sollevate all’indomani delle dichiarazioni di Graziano Melandri, Commissario per l’emergenza rifiuti in Calabria (foto).

“Il sistema rifiuti regionale è miseramente fallito per le responsabilità degli stessi amministratori che oggi  protestano per l’emergenza”. Questa la frase del funzionario che ha maggiormente colpito sindaci ed assessori del territorio. “Dal giorno del mio insediamento – ha dichiarato Melandri – ho registrato delle espressioni di critica nei confronti dell’operato di questo ufficio soprattutto da parte di alcuni amministratori locali”.

Inoltre, secondo il commissario per l’emergenza ambientale il sistema discariche calabrese sarebbe sbilanciato geograficamente. “Raccogliamo oggi – ha sostenuto Melandri – i cocci di una strategia politica nata male e attuata peggio. Tutto ciò è stato determinato da improprie campagne ecologistiche che – ha concluso – hanno impedito di fatto lo smaltimento dei rifiuti”.

Molti primi cittadini hanno fanno sentire la propria voce, reagendo alle dichiarazioni del Commissario Melandri a cui la parlamentare Fli Angela Napoli ha chiesto le dimissioni.

“Le ragioni di questo fallimento sono ormai note a tutti – ha dichiarato Gennaro Marsiglia, sindaco del Comune di Aieta – e il commissario delegato avrebbe dovuto trovare le soluzioni. Se qualcosa non ha funzionato – ha aggiunto – le responsabilità sono di entrambe le parti”.

Secondo Marsiglia un ritorno al passato, con discariche di zona, e un potenziamento della differenziata rappresentano una soluzione.

Da Orsomarso il sindaco Paola Maria Candia si è detta mortificata. “La Regione – ha sostenuto il primo cittadino – ci ha lasciati soli. Le ditte specializzate nello smaltimento dei rifiuti spesso non sono all’altezza, manca quindi una politica mirata dall’alto e i comuni pagano un prezzo molto alto”.

Anche da Scalea, è arrivato il commento del primo cittadino, Pasquale Basile, che si è detto a favore di maggiori investimenti sulla raccolta differenziata, politiche ambientali forti e impianti di smaltimento adeguati.

“In Italia – ha detto Basile – si è fatto sempre poco a riguardo, anche non adeguandosi alle tecnologie degli altri paesi. La parola d’ordine è agire presto e che la burocrazia ci aiuti”.
Basile è ritornato poi sull’emergenza delle discariche ricordando come Scalea ha fatto molto in passato per il territorio.

“Almeno fino all’esaurimento di Piano dell’Acqua – ha precisato il sindaco di Scalea che ha poi annunciato –  è in  atto una proposta regionale per la creazione in questo comune di un impianto di selezione e compostaggio che interesserà tutto il territorio”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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