È uno dei passaggi più delicati del verbale della riunione del 16 luglio scorso del cosiddetto tavolo Massicci, l’organismo che verifica gli adempimenti delle regioni come la Calabria nella predisposizione del Piano di rientro dal deficit sanitario e vigila sui Lea, i livelli essenziali di assistenza.
Quel giorno, il commissario della sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti, affiancato dai sub-commissari, ha presentato una prima bozza del Programma operativo 2013 – 2015, prosecuzione burocratica del piano di rientro.
“Tavolo e Comitato – si legge nel verbale – prendono atto della documentazione trasmessa dalla struttura commissariale rinviando le valutazioni sulla tematica al parere complessivo sul Programma operativo per verificare se quanto richiesto dai Ministeri affiancanti con i diversi pareri sia stato recepito”.
C’è, dunque, da attendere ancora. Un nuovo incontro è previsto a settembre. Ma nel frattempo, il tavolo Massicci ha segnalato tra le “criticità” il fatto che il Programma operativo per i prossimi tre anni possa prevedere un passo indietro per strutture come Praia a Mare e Trebisacce, avviate a suon di decreti del presidente della giunta regionale sulla via della riconversione.
Ma nelle 60 pagine di verbale, spesso, l’organismo interministeriale sottolinea l’imprecisione, l’incompletezza, a volte la confusione che contraddistinguono gli adempimenti della Regione Calabria.
Ve n’è abbondante traccia nei rilievi mossi dal tavolo nelle sezioni dedicate alle reti, ospedaliera e territoriale. È il caso dell’accorpamento in un unico spoke dei presidi ospedalieri di Castrovillari e Acri sul quale non è stato prodotto alcun documento. Nessun documento neanche in merito all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Catanzaro, nato dalla convenzione tra regione e Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio. L’intesa era già stata valutata negativamente dal Massicci.
Infine, un chiarimento sui contenuti, seppur generici al momento, del programma operativo 2013 – 2015. In linea di massima, prevede, per l’anno in corso, la cessazione completa di tutti i ricoveri nei 12 ospedali riconvertiti e l’attivazione sperimentale dei Capt di Chiaravalle, Siderno e San Marco Argentano. Nel 2014 la sostituzione dei Punti di primo intervento con punti ambulanza, e l’attivazione graduale degli altri Capt”.
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