Complessivamente durante l’operazione, che lo scorso 12 luglio aveva portato agli arresti 38 persone, tra cui il sindaco di Scalea Pasquale Basile, 4 assessori comunali e i boss della cosca Stummo-Valente, era stato eseguito il sequestro preventivo di 22 tra società ed aziende, 81 immobili situati anche a Matera, Perugia e Rocca di Cave in provincia di Roma, depositi, ville ed abitazioni, numerosi negozi e circa 50 ettari di terreno, 33 automobili, 78 rapporti bancari, con saldi positivi per oltre 2milioni di euro, due imbarcazioni e 23 polizze assicurative.
Tra i titolari dei beni dissequestrati, Pierpaolo Nocito, figlio dell’avvocato Nocito, Antonino Amato e Giuseppe Biondi, entrambi dipendenti comunali, Rodolfo Pancaro, Alvaro Sollazzo e Francesco Saverio La Greca, presunti affiliati alla cosca Stummo-Valente.
Le richieste di dissequestro accolte dal Tribunale del riesame, sono state presentate dagli avvocati Ugo Vetere, Giuseppe Bruno, Sergio Rotundo e Nicola Guerrera.
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