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Impianti di San Sago, via le autorizzazioni

TORTORA – Via tutte le autorizzazioni ambientali alla Ecologica 2008 Srl per fermare l’impianto di depurazione in località San Sago di Tortora, recentemente sequestrato dalla guardia di finanza per l’ipotesi di reati ambientali.

È questa, in sintesi, la proposta che la Giunta Lamboglia porterà all’attenzione del Consiglio comunale straordinario convocato sull’argomento per sabato 14 dicembre alle 16 e 30. Destinatari della richiesta gli enti sovracomunali interessati, Regione Calabria e Provincia di Cosenza, che a partire dal 2005 hanno fornito i permessi alle società che, con diversi nomi, hanno gestito il sito fino ad oggi.

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Tra gli atti da ritirare, la Via, la Valutazione di impatto ambientale del 2005 e l’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale del 2009 rilasciate dalla Regione Calabria oltre all’autorizzazione allo scarico dei reflui depurati concessa dalla Provincia di Cosenza.

La costruzione dell’impianto di San Sago, dove negli anni sono stati trattati rifiuti liquidi speciali non pericolosi come il percolato da discarica, è stata autorizzata nel 1992 dal Comune di Tortora che, nel 2006, ne ha anche certificato l’agibilità.

“Le autorizzazioni comunali – ha precisato l’attuale sindaco Pasquale Lamboglia – non c’entrano, per noi l’impianto può anche rimanere purché inattivo. Quel che conta è che Regione e Provincia ritirino le loro autorizzazioni ad operare. Le attività svolte nell’impianto – ha concluso – mettono a rischio il fiume Noce, la qualità della vita e la vocazione turistica dell’intero comprensorio marino in cui il Noce sfocia, cioè il mare Tirreno”.

Nella contrada tortorese a due passi dal fiume Noce sorgono un impianto di depurazione di liquidi speciali e uno di compostaggio gestiti oggi da ditte riconducibili alla medesima proprietà.

Il sequestro preventivo del depuratore, effettuato lo scorso 4 dicembre dalla guardia di finanza su mandato del Gip di Paola e a conclusione di due anni di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, coinvolgendo anche la procura e i carabinieri di Lagonegro, è solo l’ultimo atto della vicenda giudiziaria di San Sago.

Con una sentenza del 2009 il tribunale di Paola ha condannato in primo grado per smaltimento illecito di rifiuti i responsabili della Wts che all’epoca dei reati contestati gestiva i due impianti. Nell’inchiesta, partita nel 2001 e gestita dalla Procura della Repubblica di Paola, erano finiti anche imprenditori compiacenti. Anche in quella occasione l’impianto fu sequestrato e gli inquirenti documentarono sversamenti di liquami non depurati nel Noce oltre alla dispersione nell’ambiente circostante di rifiuti provenienti da demolizioni edili.

Nel 2008, intanto, sempre a Paola, si apre un altro processo penale sul solo impianto di compostaggio gestito da La recuperi Srl. Ancora una volta i reati ambientali contestati riguardano sversamenti nel corso d’acqua e interramento in alcuni fondi agricoli di rifiuti inquinanti provenienti dalla Calabria, dalla Campania e dalla Basilicata. Nel processo, in cui il Comune di Tortora è costituito parte civile, uno degli imputati è stato condannato a 6 mesi di carcere e al risarcimento del danno a conclusione del rito abbreviato. Per gli altri imputati il processo penale è tuttora in corso.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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