PRAIA A MARE – “Avrei voluto vedere dei sindaci entusiasti seduti sulle poltrone della conferenza provinciale pronti a discutere della nuova organizzazione della sanità nel cosentino. Non mi sembra che le cose stiano così”.
Lo ha detto l’esponente politico di Autonomia e diritti di Cetraro Mirko Spanò intervenendo sulla recente sentenza del Consiglio di Stato sull’illegittimità della riconversione dell’ospedale di Praia a Mare.
“Laddove la sentenza parla di illegittimità di tutti gli atti conseguenti – ha aggiunto Spanò – i sindaci di comuni diversi da Praia a Mare e Tortora avrebbero dovuto mettersi in moto. Palazzo Spada ha sancito che l’intera opera di Scopelliti è nulla perché incapace di garantire i Lea. Insomma – ha proseguito – il momento elettorale è terminato e, quindi, ci saremmo aspettati una iniziativa in tal senso. Invece è come se nulla fosse successo”.
Poi un riferimento alla situazione di Cetraro, sede parziale dello Spoke del Tirreno.
“Nei panni del sindaco di Cetraro – ha commentato Spanò – avrei cercato di ripristinare la legalità recuperando il maltolto. Aieta ha scelto l’inerzia ma sa perfettamente che il presidio ospedaliero della nostra città è svuotato per cui presto si parlerà di Spoke di Paola e non più di ospedali riuniti”.
HO INVIATO RACCOMANDATA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DOTT.MATTEO
RENZI, IN MERITO ALLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE HA DISPOSTO
L’ANNULLAMENTO DEL DECRETO COMMISSARIO SSR CALABRIA N.18/2010.
Alla Presidenza Consiglio dei Ministri
Dott.Matteo RENZI
P.zza Colonna,370
00187 ROMA
Oggetto: segnalazione – Sentenza del Consiglio di Stato -.
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Il sottoscritto ARIETE Maurizio, nato a San Nicola Arcella (CS)
l’1.03.1954 ed ivi residente al Corso Principe Lanza di Trabia snc, da
cittadino italiano e contribuente,
premesso
che sulla chiusura del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare (CS) è stato detto e scritto molto da parte di tutti,
desidera
portare alla Sua gentile attenzione quanto segue, nella speranza
che questa sua segnalazione venga presa in seria considerazione: negli
ultimi tempi Consiglieri regionali, Deputati, Senatori, Candidati di
vari partiti si sono avvicendati sul territorio, promettendo il loro
interessamento per la questione del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare
con il risultato da tempo noto a tutti: la chiusura dello stesso,
provocando nei cittadini disagi di vario genere,anche di natura
economica, nonché totale sfiducia nella classe politica. Oggi l’unica
certezza ci viene dal Consiglio di Stato che nella sentenza della Camera
di Consiglio del giorno 14/Novembre/2013, depositata in segreteria il
20/Maggio/2014 (che si allega alla presente per la completa conoscenza
dell’iter amministrativo) “”… annulla in parte qua il Decreto
commissario SSR Calabria n.18/2010, quanto alla trasformazione del P.O.
di Praia a Mare in Ospedale distrettuale/CAPT, con il conseguente
travolgimento delle ulteriori successive determinazioni legate da
vincolo di presupposizione.(…) Inoltre ordina che la presente Sentenza
sia eseguita dall’autorità amministrativa.”””
In attesa di una
precisa e definitiva attuazione della stessa, che potremo avere solo con
il Suo diretto interessamento,mediante l’attivazione di tutti gli
Uffici preposti e competenti in tempi brevi, vista anche l’attuale
situazione politica regionale Calabrese, Le ricordo che si sta parlando
del territorio “Alto Tirreno Cosentino”, da Lei ultimamente visitato,
che vive prettamente di turismo, con numerosissime presenze soprattutto
nel periodo estivo, per cui l’obiettivo da raggiungere non è più
procrastinabile in quanto di vitale importanza per tutti i cittadini.
San Nicola Arcella, 04/Giugno/2014
Cordiali Saluti
F.to Maurizio ARIETE
Nessuno replica, questo a conferma di ciò che dico, corrisponde alla cruda realtà.
avrei tanto da dire anzi tantissimo, ribadisco quello che ho scritto tanto tempo fa: l’elettorato ha premiato chi ha fatto chiudere l’ospedale e i rappresentanti dei comuni se ne guardano bene di mettersi contro il loro partito. È inutile scioperare se quando si è in una cabina elettorale ci si comporta da vigliacchi