Casa della salute di Praia a Mare, c'è lo studio di fattibilità

PRAIA A MARE – L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha approvato lo studio di fattibilità della Casa della salute di Praia a Mare sbloccando risorse per circa 8 milioni di euro.


Lo scorso 8 luglio, il direttore generale dell’Asp cosentina, Gianfranco Scarpelli, ha adottato la relativa delibera su proposta dell’unità operativa Servizi patrimoniali e tecnici.

L’opera è finanziata nel quadro degli interventi previsti dal Por Fers 2007 – 2013 per la somma complessiva di 7milioni e 767mila euro. Di questi, 5milioni e 250mila euro serviranno per opere civili ed impiantistiche. 2milioni e 367mila euro per acquisto di attrezzature. Il resto per gli oneri relativi alla sicurezza.

Un atto burocratico molto atteso che segna un passo in avanti nel percorso che, dopo la chiusura dell’ospedale per acuti di Praia a Mare, ha condotto all’avvio del Centro di assistenza primaria territoriale e ora si dirige verso l’apertura di una vera e propria Casa della salute.

Ovvero, nel disegno della struttura commissariale calabrese oggi vacante, una struttura polivalente per l’erogazione di cure primarie, continuità assistenziale e prevenzione.

Nelle parole dell’attuale direttore della struttura di Praia a Mare, ecco cosa manca per completare la fase di trasformazione.

“Questa struttura – ha detto Pasquale Petrucci – ha tutte le caratteristiche per essere Casa della salute. Sono già state acquistate attrezzature che a breve saranno installate, come la risonanza magnetica ed ecografi di ultima generazione, che ci conferiranno la dotazione necessaria per effettuare diagnosi di primo e secondo livello. La necessità dell’adeguamento strutturale e organizzativo dell’attuale Capt – aggiunge il dirigente sanitario – è in funzione anche di quanto contenuto nel nuovo Patto per la salute che prevede una ulteriore riorganizzazione della medicina di base. I medici generali non più nel loro ambulatorio, ma ospitati in una struttura proprio come la Casa della salute dove possono interagire con specialisti e avere a disposizione laboratori di analisi e attrezzature di radiologia per poter trattare al meglio tutti i codici bianchi ed evitare sia l’intasamento al pronto soccorso che il ricorso agli ospedali”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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