Con l’approssimarsi della stagione delle piogge più di qualcuno a Paola potrebbe trascorrere così le sue giornate: un occhio alle previsioni meteo e l’altro alla collinetta che ospita l’ospedale San Francesco di Paola.
La frana verificatasi quasi due anni fa prosegue nel suo lento ma inesorabile moto e gli interventi di messa in sicurezza del versante, ad oggi, non sono ancora iniziati.
Da palazzo Sant’Agostino il sindaco si dice però ottimista. “Abbiamo redatto e consegnato il progetto – ha detto Basilio Ferrari – che nell’apposita graduatoria regionale risulta essere in cima alla lista delle priorità. Ora – ha aggiunto – aspettiamo che il Governo mandi i 2 milioni di euro necessari. Ci risulta che questo possa avvenire a gennaio 2015 e che poi si possa procedere con urgenza”.
Una corsa contro il tempo, dunque. Sul filo del rasoio.
Perché, come ha ribadito anche oggi Carlo Tansi, geologo del Cnr che segue la frana per conto dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, “Sono proprio i mesi di gennaio e febbraio quelli più critici. Solitamente – ha aggiunto – dopo le piogge di novembre e dicembre è in quel periodo che le falde acquifere sono cariche e pronte a dispiegare i loro effetti devastanti”.
Si sarebbe dovuto intervenire prima. In estate. Ma fino ad oggi ne sono già trascorse due e gli unici interventi registrati sul posto riguardano opere per deviare l’acqua piovana evitando che, scorrendo attraverso il parcheggio del pronto soccorso, finisse direttamente sul fronte franoso.
Il quadro del rischio, prospettato più volte nei mesi precedenti, non è mutato. Se mai è peggiorato. Rischiano le abitazioni a valle della collina. Se la frana rovinasse definitivamente nel torrente San Domenico sarebbero più che possibili esondazioni e allagamenti.
Rischia l’ospedale. Se cedesse ulteriormente il terreno, potrebbe crollare il piazzale antistante il pronto soccorso. Se pure l’edificio potrebbe tenere – come del resto hanno ipotizzato i geologi – i disagi sono facilmente immaginabili. Per questo motivo, pare che l’Asp abbia avviato le procedure per deviare le condutture di acqua, gas ed energia elettrica, che approvvigionano l’ospedale e che corrono proprio al di sotto del parcheggio pericolante.
Ma ogni cedimento di terra si traduce in incrementi di costi per gli interventi. Soldi pubblici, si intende. Come quelli promessi per gennaio dal Governo al sindaco di Paola.
Tradotto: paga il contribuente in attesa che la giustizia decida se a provocare la frana sia stato o meno lo sbancamento effettuato poco tempo prima da un privato.
Venerdì 21 e sabato 22 giugno 2024 il borgo di Papasidero si prepara alla terza…
A padri e madri dei bambini che frequentano l'asilo di Cirella non va giù che…
Questa mattina, venerdì 3 maggio 2024, si è verificato un incidente stradale sulla Ss 18,…
I consiglieri di opposizione: "Ex sede comunale di Orsomarso in caserma dei carabinieri senza formalizzare…
Scalea diventa Set cinematografico con due scuole di cinema in occasione della prossima edizione del…
Un uomo di Orsomarso è morto dopo essere stato trovato in gravi condizioni per strada…
This website uses cookies.