TORTORA – C’è chi la chiama terza rivoluzione industriale. Per altri si tratta di una nuova opportunità di crescita, sviluppo e lavoro da cogliere.
La stampa 3D, fino a un decennio fa era qualcosa di avveniristico, all’attenzione di pochi esperti del settore e praticabile quasi unicamente nei centri di progettazione dei colossi dell’industria.
L’abbattimento dei costi, ha però da qualche anno reso accessibili modelli di stampanti 3D anche al grande pubblico fino a farle sbarcare addirittura nel mercato dell’hobby e del modellismo.
Sull’onda dello sdoganamento di questo particolare processo di creazione ecco che a Tortora, il prossimo 3 dicembre, in sala consiliare, sarò presentato dall’Istituto tecnico per il turismo Ugo Calvanese il primo corso di progettazione e stampa 3D. L’iniziativa coinvolge il comune e Si può fare in 3D.
Quattro i moduli proposti che ricalcano le fasi essenziali del processo che va dall’idea alla realizzazione di un oggetto tridimensionale: conoscenza del macchinario, progetto su carta, su software e ovviamente stampa.
La tecnologia di una stampante 3D poggia sul concetto uno strato per volta. La somma di numerosi strati dà come risultato finale l’oggetto progettato mediante apposti programmi.
I materiali per la produzione sono molti: plastica, metallo, ceramica, gesso, carta e altri.
“Secondo recenti report di settore – fanno sapere i promotori – l’industria della manifattura 3D è in pieno boom. Nuove possibilità in ogni settore, e in molti campi il nostro Paese è all’avanguardia. La stampa 3D sta diventando un modo per fare qualsiasi cosa. Non esiste settore industriale o professionale che non possa beneficiarne, riducendo i costi e incrementando la produttività, riducendo i tempi del ciclo produttivo. Paradossalmente è proprio in questo momento di crisi globale, e in particolare italiana, che i benefici della stampa 3D stanno diventando più evidenti, giustificando un investimento limitato per far ripartire la produzione e la produttività”.