Avevano preso possesso di altrettanti appartamenti popolari in via Lenin e vi si erano stabiliti con le relative famiglie. Ora – fanno sapere i carabinieri – gli enti preposti dovranno mettere ordine nella vicenda. Bisognerà innanzitutto capire se gli alloggi in questione erano stati assegnati ad altre persone secondo le graduatorie di diritto o se erano inabitate per altri motivi.
L’operazione di Verbicaro è frutto di un controllo mirato dal momento che il fenomeno delle occupazioni abusive, di rilievo nazionale, si sta verificando sempre più spesso sull’Alto Tirreno cosentino.
Solo alcune settimane fa altre occupazioni si sono verificate nel comune di Grisolia. Qui, quattro famiglie in attesa di assegnazione hanno deciso di prendere possesso di alcuni alloggi popolari liberi. “Temevamo – hanno riferito – che potessero essere occupate da qualcun’altro”.
La questione corre sul sottile confine tra indigenza e legalità ed è peggiorata anche dalla farraginosità degli iter burocratici che regolano gli affidamenti.
Spesso le persone che occupano queste case provvedono anche a dotarli del necessario: infissi, porte, mobili, sanitari. Ma si pone, ad esempio, il problema delle utenze domestiche. Essendo abusiva l’occupazione dell’immobile, gioco forza lo devono essere anche gli allacci alla corrente elettrica, all’acqua.
Inoltre, in casi di accertamento dell’abusivismo parte la procedura per lo sgombero forzato che richiede altro tempo e che comunque trova l’opposizione degli occupanti.
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