Processo Marlane. Assolti con formula piena e da tutti i reati contestati i 12 imputati per le morti bianche degli operai e per l’inquinamento dell’ex area industriale della Marzotto a Praia a Mare. La corte ha letto il dispositivo della sentenza di primo grado. Ora si attende il deposito delle motivazioni.
Tutti assolti con formula piena da tutti i capi di accusa i 12 imputati nel processo Marlane.
Termina così il primo grado del procedimento penale incentrato sull’ex fabbrica tessile di Praia a Mare. I reati contestati vertevano sulle morti bianche degli operai e sull’inquinamento dell’area industriale del Gruppo Marzotto.
Questo il dispositivo della sentenza letta nell’aula Beccaria del Tribunale di Paola dal presidente della Corte, il giudice Domenico Introcaso. Giudici a latere Annamaria Buffardo e Pierpaolo Bortone.
“In nome del popolo italiano – ha detto in aula Introcaso – il tribunale di Paola, nel procedimento 727/201 ha pronunciato, mediante lettura del dispositivo in udienza, la seguente sentenza.
Letto l’articolo 530, commi 1 e 2 del codice di procedura penale, assolve Silvano Storer, Antonio Favrin, Jean De Jaegher, Carlo Lomonaco, Attilio Rausse, Lorenzo Bosetti, Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Giuseppe Ferrrari, Lamberto Priori e Pietro Marzotto dai reati loro ascritti perché il fatto non sussiste.
Ordina la restituzione di quanto in sequestro agli aventi diritto. Motivazione in 90 giorni”.
I motivi che hanno dunque indotto i giudici all’assoluzione saranno resi noti tra un mese e mezzo. Tuttavia, la citazione del comma 1 dell’articolo che prevede l’assoluzione, riconduce alla formula scelta dai giudici. “Il fatto non sussiste”.
Mentre la citazione del comma 2 è riferita all’eventualità riscontrata nel dibattimento della mancanza, insufficienza o contraddittorietà della prova.
Gli imputati originariamente erano 13. Uno di loro è morto nel corso del processo. I 12 rimasti dovevano rispondere di questi reati. Cooperazione nel delitto colposo, omicidio colposo, lesioni personali colpose, rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro in concorso disastro ambientale in concorso e attività di gestione rifiuti non autorizzata.
Secondo le accuse formulate dalla Procura della Repubblica di Paola che ha indagato, avrebbero, con i loro comportamenti, cagionato tumori a un centinaio di operai, alcuni dei quali deceduti, e provocato l’inquinamento dei terreni che circondano la fabbrica.
La decisione è stata accolta con entusiasmo dal collegio difensivo. In particolare, da Carlo Lomonaco e Ivo Comegna, gli unici due imputati presenti in aula. Per il secondo, comunque, la pubblica accusa aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
Umori diametralmente opposti tra la parte accusatoria, PM e parti civili. In aula erano presenti anche alcuni parenti di operai Marlane morti di tumore che hanno parlato di “sentenza vergognosa” e ricordato come “solo qualche giorno fa si era verificato un altro lutto”.
Critiche anche le considerazioni dei portavoce dei gruppi ambientalisti che questa mattina hanno svolto un sit-in di fronte al palazzo di giustizia.
“Il timore – hanno detto – è che con questa assoluzione piena, che offende le memorie degli operai morti, non si procederà nemmeno alla bonifica dei terreni inquinati”.
Segui i link per consultare l’archivio di www.infopinione.it su Marlane e su Processo Marlane.
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