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Lite per il mantello del Santo, condannati due pescatori

Due pescatori paolani condannati a tre mesi di carcere. Protagonisti della rissa tra pescatori del 2012 per portare il mantello di San Francesco di Paola. L’avvocato Zicarelli annuncia appello.


PAOLA – Tre mesi ai due pescatori-portantini di Paola.

Erano accusati di lesioni aggravate nei confronti di un loro collega. La sentenza è giunta ieri pomeriggio. Il giudice monocratico del tribunale di Paola, Alberto Pugliese, ha quindi deciso per la condanna di S. S. e D. P., nonostante si fosse in assenza, come ha spiegato l’avvocato Massimo Zicarelli del foro di Paola, di prove certe. Nessuna denuncia o querela era stata presentata dalla presunta parte offesa. Zicarelli ha annunciato appello.

Sullo sfondo dell’inchiesta della procura di Paola le indagini condotte dal commissariato cittadino su una vicenda che quattro anni fa ha fatto scalpore. Secondo le accuse, i due avrebbero infatti percosso un pescatore che si sarebbe offerto volontariamente per portare il mantello di San Francesco dalla nave della capitaneria di porto alla battigia dove il 3 maggio, nella acque di Paola, si celebra la consueta cerimonia di protezione dei marinai di tutta Italia.

Poi, dal 2012 quel passaggio di consegne tra capitaneria e pescatori non ha avuto più luogo. La tradizione è stata di colpo cancellata, perché nel frattempo anche i frati minimi (anche padre Sposato ha testimoniato in aula, ndr) sarebbero venuti a conoscenza della vicenda. L’ultimo passaggio, quello relativo allo sbarco è stato quindi affidato ai vigili del fuoco del distaccamento di Paola.

Tutto questo tra la delusione dei pescatori “esclusi” definitivamente da quella cerimonia. La gente di mare ha continuano negli anni a scortare il mantello nelle acque senza però avvicinarsi più alla reliquia. È stato così spezzato quel legame profondo tra il popolo marinaio e San Francesco. Un legame sentito, che ancora una volta è stato oggetto di querelle quando la processione (svoltasi quest’anno via terra a causa del maltempo) non ha toccato dai vicini ponti della Marina la riva di Paola risalendo invece, tra il malcontento popolare, alla volta della piazza.

Una decisione non condivisa nemmeno dall’amministrazione comunale che sull’area della battigia aveva allestito il consueto palco per la benedizione. Una decisione forse impopolare così come lo è stata quella, anni fa, dell’abolizione della “sfilata” di bici, moto e motorini in scorta al mantello di San Francesco.

Una illustrazione del miracolo dello Stretto di Messina (foto: giovaniminimi.it)
Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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