La procura chiude le indagini sul caso delle 750 tonnellate di fanghi spariti nel nulla dal depuratore di Belvedere Marittimo. Indagati ex gestori.
BELVEDERE MARITTIMO – Un altro mistero di fanghi provenienti da impianti di depurazione svaniti nel nulla. E un’altra indagine, l’ennesima, a cui ci ha abituati la Procura della Repubblica di Paola che sul fronte inquinamento marino non concede e non ha tregua.
Il decreto di chiusura indagine porta all’iscrizione nell’apposito registro dei gestori dell’impianto di depurazione di Belvedere Marittimo succedutisi nei due anni all’attenzione degli inquirenti ed è firmato dal procuratore capo, Bruno Giordano.
Si tratta di Vincenzo Malomo e di Carmelo Malomo in qualità di amministratori unici della società Emid Srl. Il primo responsabile nel periodo che va da giugno a dicembre 2013, il secondo invece nel periodo compreso tra dicembre 2013 e giugno 2015.
In particolare a Belvedere è stato effettuato uno studio tecnico per i calcoli sulla quantità dei fanghi smaltiti e da smaltire. Studio che prima è stato effettuato dai tecnici della Provincia di Cosenza e poi è stato avallato da un docente universitario.
Le accuse ai Malomo sono quelle della frode nell’esecuzione della gestione dell’impianto di depurazione comunale in quanto: “Omettevano la gestione ordinaria sindacale n. 72/13 non provvedendo allo smaltimento dei fanghi derivanti dal ciclo operativo ed in particolare smaltivano soltanto 71,92 tonnellate a fronte della 745 – 780 tonnellate (stima tecnica prudenziale calcolati in base agli abitanti equivalenti, ndr).
Inoltre omettevano di smaltire i fanghi derivanti dal ciclo di depurazione in determinati periodi. In tal modo e per effetto dell’inadempimento venivano a mancare le opere necessarie alla depurazione e il servizio risultava del tutto inidoneo rispetto alla sua funzione con impatti negativi sotto il profilo igienico sanitario e ambientale”.
Inoltre Vincenzo e Carmelo Malomo smaltivano in assenza della prescritta autorizzazione in due anni i due terzi dei fanghi derivanti dal ciclo di depurazione dell’impianto di trattamento sito in località Praie di Belvedere.
I due sono difesi dall’avvocato Vito Caldiero del foro di Paola e Luigi Malomo del foro di Castrovillari.
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