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Sangineto, ammazzano un cane randagio: denunciati 4 giovani

Cane ucciso Sangineto. Quattro ragazzi uccidono un cane, riprendono tutto con uno smartphone e postano video sui social network. Sono stati identificati e denunciati dai carabinieri.

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SANGINETO – Si sono ripresi mentre impiccano un cane randagio ad un albero e lo finiscono a sprangate. Hanno poi postato il video su Facebook scatenando una serie di segnalazioni alle forze dell’ordine da parte di utenti animalisti indignati.

Per questo motivo, quattro giovani di Sangineto sono stati identificati dai carabinieri della stazione di Cittadella del Capo di Bonifati e denunciati per il reato di uccisione di animali in concorso.

Le indagini – a quanto si apprende – sono partite dopo la visione delle cruente immagini che i quattro accusati non hanno avuto alcun timore di diffondere in rete attraverso i social network. In questo modo hanno scatenato però le segnalazioni ai carabinieri da parte di cittadini e associazioni.

Le immagini del video incriminato mostrerebbero i quattro giovani di Sangineto all’interno di un’area boschiva. Prima impiccano un cane randagio di grossa taglia. Poi lo colpiscono più volte con una mazza ferrata fino ad ucciderlo.

Secondo gli inquirenti avrebbero agito in questo modo allo scopo di punire l’animale per la morte di due capre.

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Cane ucciso Sangineto: a incastrare i 4 giovani la diffusione sui social del video.

Il reato contestato ai quattro giovani di Sangineto

Il reato di uccisione di animali è previsto dall’articolo 544 bis del codice penale. Recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.

La norma tende a tutelare la vita degli animali, sia domestici che selvatici. La definizione del concetto di crudeltà citato dall’articolo del codice penale trae origine dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione. Questa, individua la crudeltà come caratterizzata da motivi abbietti o futili, sottesa dall’insensibilità se non anche del compiacimento.

L’assenza di necessità è riferita tra l’altro, come nel caso dell’uccisione di esseri umani, alla mancanza delle cause di legittima difesa. Ma anche ad ogni altra situazione che induce all’uccisione o al danneggiamento dell’animale per evitare un pericolo imminente o un danno giuridicamente apprezzabile.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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2 comments

  1. La crudelta’ e’ un sintomo di disturbo mentale. Vorrei una condanna esemplare per questi “ragazzi”. Ma nello stesso tempo vorrei che ci si spendesse di piu’ per l’educazione e la sensibilizzazione delle persone. Vogliamo essere degni di definirci civili ? Allora il sindaco di quel comune in provincia di Cosenza , invece di minimizzare l’orrore, faccia qualche cosa di concreto. Per esempio costituendosi parte civile come hanno gia’ fatto diverse associazioni. Fatemi dire ogni tanto che certi luoghi non sono sempre mafiosi e omertosi. Che diano un esempio ! Vale molto di piu’ di tanta retorica inutile.
    E facciano curare questi ragazzi ; non e’ normale che arrivino a fare queste cose. Saranno persone pericolose anche verso gli umani.

    • Tranquilla. Non ci sarà nessuna condanna. L’Italia e le sue Leggi sono fatte per proteggere chi le infrange.Siamo allo schifo totale.Ammazzare un’animale a quel modo senza avere minima Coscienza e Rispetto è degno di esseri che non si possono definire Persone.